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I musulmani celebrano la “Festa del Sacrificio”

Si ricorda il mancato sacrificio del figlio di Abramo. Iniziative in tutta Italia Roma 27 novembre 2009 – I musulmani di tutto il mondo celebrano oggi ‘Aid al-Adha’, la Festa del sacrificio, una delle ricorrenze principali del calendario islamico.

La festa cade nel decimo giorno del mese del pellegrinaggio alla Mecca e si collega alla storia di Abramo, al quale Dio ordinò di immolare suo figlio. Quando Abramo stava per compiere il  sacrificio, Dio, soddisfatto dal suo atto di fede, lo fermò e al posto del figlio fu immolato un montone. La macellazione rituale di ovini, caprini e bovini è quindi ancora oggi uno dei momenti caratterizzanti di ‘Aid al-Adha’.

Al mattino i fedeli si svegliano presto per recarsi in moschea o nei luoghi pubblici per pregare. Dopo aver pronunciato l’inno a Dio, ‘Allah Akbar’ (Allah è il più grande), si torna a casa e ci si dedica alla preparazione della carne. Da un punto di vista strettamente dottrinario, celebrare la festa del sacrificio di Abramo ha assunto nei secoli il significato di celebrare la vittoria della fede e dell’abbandono a Dio sulla morte.

In Italia vivono oltre un milione di musulmani. Per celebrare  Aid al-Adha, oggi a Roma migliaia di persone si sono radunate nella Grande Moschea e a Piazza Vittorio, e altre celebrazioni si sono tenute anche a Napoli, nella moschea di Piazza Mercato, a Milano nel Palasesto e al Palasharp e nei palazzetti dello sport di  Torino, Bologna e Genova.

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