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I parlamentari europei: “Lampedusa torni porto sicuro”

Un delegazione in visita all’isola chiede al governo italiano i ripristinare il centro di prima accoglienza. “Usarla come punto di smistamento”

Roma – 28 novembre 2011 – Lampedusa torni ad accogliere i  profughi che vengono soccorsi nel Canale di Sicilia, perché “è assurdo dichiarare l’isola ‘porto non sicuro’. Vogliamo sollecitare il Governo italiano a ripristinare al più presto il centro d’accoglienza di Lampedusa distrutto da un incendio e dichiararlo come luogo di  primo soccorso per i profughi. Farò pressioni anche sul mio governo  affinchè ciò accada”.

Lo ha detto l’eurodeputata olandese Judith  Sargentini, di ritorno da Lampedusa dove si e’ recata una delegazione  di parlamentari europei, dopo avere visitato diversi centri  d’accoglienza in Sicilia.

D’accordo anche la Presidente della delegazione, Cecilia  Wikstrom, eurodeputata svedese, che ha ricordato: “Lampedusa e’  un’isola al confine con l’Africa e con questa posizione geografica ha  tutte le caratteristiche per accogliere i profughi che partono dal  Nord Africa – spiega – L’isola potrebbe essere usata come centro di  smistamento, con un sistema rapido di trasferimento. E’ un’isola che ha una lunga tradizione nell’accoglienza delle persone che rischiano la  vita per sbarcare in Europa. Deve prevalere il senso di solidarietà”.

E l’eurodeputata slovena Tanya Fajon ha aggiunto: “E’ cruciale  giungere a una soluzione europea per Lampedusa. Bisogna evitare che ci siano in mare altre vittime disperate. Presto ci potrebbe essere una  nuova ondata di immigrati e il porto di Lampedusa non può continuare  a essere chiuso. Dobbiamo garantire i diritti di tutti e fare in modo  che il porto di Lampedusa accolga questi profughi”.

“Dichiarare Lampedusa ‘porto non sicuro’ e’ un  fatto degradante per l’Italia ma anche per tutta l’Europa”, ha poi  aggiunto l’eurodeputata italiana Rita Borsellino, presente alla  conferenza stampa. “Bisogna rendere però piu’ efficiente il sistema  di accoglienza”. Per Simon Busuttil, eurodeputato maltese, “e’  importante per noi parlamentari Ue uscire da Strasburgo e Bruxelles  per andare nei posti e conoscere le realtà da vicino. Ci aiuta a  creare un nuovo progetto di politica comune. Manca un’impostazione  europea”.

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