Bonanni (Cisl) "non è solo ordine pubblico", "servono flussi 2008". La Gamba (Sei Ugl): "Nuovo decreto contro il lavoro nero" Roma – 5 settembre 2008 – Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni chiede al governo, e in particolare al ministro dell’Interno Roberto Maroni, di confrontarsi con Cgil, Cisl e Uil sull’immigrazione. Un tema, dice, che "non può essere visto solo dal versante dell’ordine pubblico".
Serve quindi un confronto con le parti sociali "per il riconoscimento di alcuni diritti fondamentali degli immigrati", come la "cittadinanza ai figli nati nel territorio italiano" e il "diritto al voto amministrativo". Vanno inoltre sostenuti i progetti contro il razzismo nella scuola e sul territorio.
"Ci sono poi gravi problemi legati al mancato rinnovo dei permessi di soggiorno nei tempi stabiliti dalla legge ma, soprattutto, al nuovo decreto dei flussi 2008", denuncia Bonanni, che auspica "l’emanazione di un provvedimento urgente che, oltre a stabilire nuove quote, accolga le domande presentate nel 2007 ritenute idonee dal Ministero dell’Interno ma che purtroppo eccedevano le 170 mila quote previste".
Secondo il segretario della Cisl, un decreto di questo tipo "consentirebbe l’emersione di oltre 300 mila lavoratori irregolari che contribuirebbero ad accrescere la ricchezza economica del Paese attraverso il pagamento delle tasse e dei contributi previdenziali ed a ridurre l’attività del lavoro sommerso e la sleale concorrenza tra aziende".
Lagamba (Sei Ugl): "Nuovo decreto per combattere il sommerso"
Anche il responsabile nazionale del Sei Ugl, Luciano Lagamba, chiede oggi l’apertura di un confronto con il governo per "valutare i tempi per un nuovo decreto flussi”. Questo per rispondere "alle pressanti richieste che provengono dal mondo del lavoro e delle imprese e per evitare il dramma del sommerso che, spesso, si traduce nel caporalato e negli incidenti sul lavoro".
Lagamba rilancia l’idea di una "cabina di regia" per "affrontare in maniera complessiva le tante questioni aperte sul fronte della immigrazione nel nostro Paese".
"Perché – sottolinea il respnsabile del Sei Ugl – l’immigrazione non è e non può essere semplicemente una pagina di cronaca nera, ma è una grande opportunità che, però, bisogna saper cogliere". Come? "valorizzando, ad esempio, le migliori esperienze di integrazione maturate nel mondo del volontariato o l’importante e decisivo lavoro dei mediatori interculturali, la cui professionalità non è peraltro ancora riconosciuta ufficialmente".