Roma, 3 giugno 2021 – Una sorta di Spid europeo: la Commissione europea sta pensando, e valutando, di rendere obbligatoria per tutti gli Stati membri l’identità digitale. In questo modo, i cittadini dell’Unione europea potranno accedere in modo più semplice ai servizi online della pubblica amministrazione, e non solo.
Identità digitale europea: di cosa si tratta
In questo modo, si agevolerebbero tutti i cittadini che, quando si spostano, hanno necessità di aderire a servizi presenti in altri Paesi dell’Unione. E proprio per questo si propongono alcune modifiche al regolamento sulle identità digitali (eIDAS). Principalmente, al momento ne stanno valutando tre che, secondo la vicepresidente responsabile per il digitale, Margrethe Vestager, sarebbero i punti di partenza. “Tutti gli Stati saranno obbligati a fornire servizi di identità digitali ai cittadini, non sarà più solo un’opzione. Le identità dovranno essere riconosciute in tutti Paesi, e tutti noi avremo il controllo sui nostri dati personali”, perché ognuno deciderà cosa conservare nel ‘portafoglio digitale”, ha spiegato Vestager.
Secondo i tempi calcolati dalla Commissione, si dovrebbero riuscire a mettere in atto le modifiche già dal 2022. Come specificato, l’identità digitale europea sarà a disposizione di chiunque voglia utilizzarla. Questo significa che ogni cittadino, o impresa, dell’unione monetaria che desidera avvalersi dell’Identità digitale Europea potrà farlo. Sia per permettere l’identificazione degli utenti, che ai fini dell’accesso ai servizi digitali pubblici e privati di tutta l’Ue.
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