ROMA – 5 MARZO 2014 – Il caso della supertassa imposta agli immigrati di Bolgare diventa nazionale e chiama in causa il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Nel paese in provincia di Bergamo, come raccontiamo qui, gli immigrati che hanno bisogno di un certificato di idoneità alloggiativa per iscriversi all’anagrafe, per chiedere la carta di soggiorno o per far arrivare in Italia un familiare devono sborsare cinquecento euro. Merito di una delibera approvata a gennaio dal sindaco Luca Serughetti e dalla sua giunta, un monocolore Lega Nord.
Clamoroso il modo in cui nella delibera si giustifica l’aumento. In paese, scrivono Serughetti e i suoi, sono aumentati i casi di teppismo e microcriminalità e questo comporta maggiori spese per il Comune. Al posto di farle coprire da tutti i contribuenti, la giunta ritiene “equo parzialmente addebitarle alle individualità extracomunitarie che chiedono di essere iscritte nell’Anagrafe Popolazione Residente”.
Contro la supertassa intervengono ora i deputati bergamaschi del Partito Democratico, Giuseppe Guerini, Elena Carnevali, Antonio Misiani e Giovanni Sanga, con un’interrogazione ai ministri dell’Interno Angelino Alfano e della Pubblica Amministrazione Marianna Madia.
Secondo i parlamentari, la misura decisa dall’amministrazione di Bolgare “appare da un lato del tutto sproporzionata se commisurata all’attività effettivamente svolta dagli uffici, e dall’altro palesemente illogica e discriminatoria”. “Altrettanto illogica e del tutto pretestuosa – si legge ancora nell’interrogazione – appare la motivazione posta alla base del provvedimento”.
Di qui la richiesta ai due ministri per sapere “quali iniziative intendano assumere per garantire ai cittadini stranieri residenti o che intendano ottenere l’iscrizione anagrafica nel territorio del Comune di Bolgare la possibilità di esercitare i propri diritti costituzionalmente garantiti senza essere onerati in maniera incongrua da parte dei competenti uffici dell’amministrazione comunale”.
EP