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Il Capo della Polizia: “Nessuna violenza sui migranti per identificazioni e rimpatri”

Gabrielli sulle accuse di Amnesty International: “Smentisco categoricamente”. Il Viminale: “Negli hotspot anche osservatori europei, Unhrc e Oim. Apprezzamento dall’Agenzia Europea per i Diritti fondamentali”

 

 

Roma – 3 novembre 2016 – “Le informazioni di cui si avvale il rapporto di Amnesty International fanno riferimento a presunte testimonianze raccolte in forma anonima di migranti che non risiedevano in alcun hot spot. Pertanto, a tutela dell’onorabilita’ e della professionalita’ dei tanti operatori di polizia che con abnegazione e senso del dovere stanno affrontando da lungo tempo questa emergenza umanitaria, smentisco categoricamente che vengano utilizzati metodi violenti sui migranti sia nella fase di identificazione che di rimpatrio”.

È la replica del Capo della Polizia Franco Gabrielli alle accuse contenute nel rapporto “Hot spot Italia: come le politiche dell’Unione Europea portano a violazioni dei diritti dei rifugiati e migranti” pubblicato oggi da Amnesty International. L’organizzazione umanitaria, che intervistato 170 persone, sostiene di aver raccolto 24 testimonianze di maltrattamenti e accusa: “Persone traumatizzate, arrivate in Italia dopo esperienze di viaggio strazianti, vengono sottoposte a procedure viziate e in alcuni casi a gravi violenze da parte della polizia, così come a espulsioni illegali”.

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’interno ricorda invece che “in Italia gli hot spot sono costantemente visitati da un team della Commissione Europea presente in Italia per la verifica costante delle procedure di gestione dei migranti. Le stesse procedure di lavoro ‘sop’ contestate dal rapporto sono state stabilite da un tavolo tecnico congiunto con rappresentanti della Commissione Europea, Dipartimento della P.S., Dipartimento Liberta’ Civili e Immigrazione, Frontex, Europol e delle organizzazioni umanitarie UNHCR e OIM”.

Unhcr e Oim, aggiunge il Viminale, “peraltro sono presenti in tutti gli hot spot e partecipano alle attivita’ di identificazione e gestione dei migranti. Inoltre l’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali (FRA) ha recentemente visitato i due centri di Pozzallo (Ragusa) e Taranto esprimendo valutazioni positive sull’operato delle autorita’ italiane”. 

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