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Il caso. Per la maturità, il codice fiscale

È la nuova disposizione del Ministero al fine di creare un’anagrafe degli studenti. Ma cosa comporta per gli irregolari?

Roma – 27 maggio 2009 – Per monitorare l’andamento degli esami di maturità il Ministero chiede agli studenti di presentarsi con il codice fiscale. La nota che avvia questo procedimento stabilisce poi che ‘i codici fiscali degli alunni, comunicati dalle scuole, saranno validati da parte delle agenzie delle entrate e, in caso di mancata corrispondenza, si dovrà procedere alle necessarie rettifiche’. 

”Che cosa significa questa disposizione per gli stranieri non regolari? -. Perchè introdurre una norma di validazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, quando il codice per gli studenti dovrebbe avere una funzione prettamente identificativa a fini informativi e statistici? Che cosa accadrà in caso di mancata validazione o di mancato possesso del codice? Si stanno introducendo, attraverso norme amministrative, impropri controlli sulla regolarità degli studenti? E’ un modo indiretto di verificare il possesso del permesso di soggiorno?”.

A porre i quesiti al Ministro Mariastella Gelmini è Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd, pur considerando la scelta interessante, anche se non prioritaria visto che nel Paese manca una completa ed efficiente anagrafe degli studenti. Ma sottolinea anche che l’iniziativa “dovrebbe essere finalizzata solo a seguire il passaggio dalla media alla scuola superiore, per acquisire le informazioni necessarie per ridurre la dispersione e l’abbandono scolastico, soprattutto nei 10 anni di obbligo”.

Secondo Bastico ”questa pratica alimenta il sospetto che serva per discriminare gli studenti stranieri appartenenti a famiglie non regolari”. ”Preoccupazione – sottolinea – rafforzata dalle norme volte ad escludere dalla scuola gli studenti figli di immigrati irregolari, contenute nel disegno di legge ‘sicurezza’ in via di approvazione , e dall’applicazione anticipata delle stesse, impropria e illegittima, che alcuni dirigenti scolastici hanno recentemente compiuto a Genova e Padova”.

Ma l’ipotesi del Pd è stata smentita dal Ministro Gelmini, che parla di ‘ennesima montatura della sinistra’. “Abbiamo dichiarato guerra all’evasione scolastica – ha detto -. Gli abbandoni sono in aumento e dobbiamo essere in grado di monitorare il fenomeno. Questo è l’unico scopo dell’anagrafe che stiamo realizzando, cominciando dalla maturità per ragioni tecniche. Non c’è nessuna discriminazione o volontà di censire studenti che non siano immigrati regolari”.

Antonia Ilinova

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