Roma – 12 ottobre 2011 – L’ultima volta è successo ieri. Nell’edizione romana di Repubblica, in un articolo in cui si citava l’orrore di Auschwitz, il lager nazista è stato chiamato “campo polacco”. Buona parte dei lettori italiani non ci avranno neppure fatto caso, ma i polacchi sono trasaliti: quella definizione è un insulto alla storia del loro Paese.
“La zona della Polonia dove è situato Auschwitz, negli anni 1939-1945 era occupata dal III Reich e quindi la denominazione corretta, approvata nel 2007 dall’UNESCO con l’appoggio dell’Israele, è ‘Campo tedesco nazista di concentramento e di sterminio 1940-1945′” spiega una lettera inviata a Repubblica dalla redazione di Naszswiat.net. “La comunità polacca in Italia –aggiunge – è stanca di dover ricordare continuamente fatti che dovrebbero essere ben noti al pubblico italiano”.
Anche l’Ambasciata Polacca ha protestato con una lettera a Repubblica, ricordando di aver “più volte sensibilizzato i media italiani sulla necessità di evitare espressioni erronee e fuorvianti, come quella usata oggi. La superficialità e la confusione sulle questioni legate alla Shoah non contribuiscono certo alla preservazione corretta della memoria storica”. La rappresentanza diplomatica ha chiesto inoltre “sollecitare la massima attenzione dei collaboratori” del giornale su questo tema.
“È quasi matematico che quando i media italiani cominciano a parlare di Auschwitz prima o poi spunti l’espressione ‘campo polacco’, nella migliori delle ipotesi, oppure ‘campo di sterminio polacco’, che è ancora peggio. Questo ci fa infuriare, non ne possiamo più” si sfoga la caporedattrice di Nasz Świat, Danuta Wojtaszczyk.
La lista degli errori commessi dai media italiani è lunga, così come quella delle scuse pubblicate puntualmente dopo le proteste dei polacchi. “Ma poi sbagliano di nuovo, come se non fosse successo nulla” denuncia Wojtaszczyk.
“Non possiamo rischiare che l’espressione ‘Auschwitz campo polacco’, così dannosa per la dignità del nostro popolo, si imprima nella memoria collettiva, con un risultato dannoso non solo per l’ immagine della Polonia ma anche in termini di salvaguardia delle verità storica” conclude la caporedattrice di “Nasz Świat”.
Leggi anche:
Reakcja Naszego Świata na określenie “polski obóz” w odniesieniu do Auschwitz (Naszswiat.net)
Anna Malczewska