Il Commissario per i diritti umani: “Molti punti critici nel pacchetto sicurezza”. Leggi il documento
Roma – 4 febbraio 2010 – “Criminalizzare l’entrata e la presenza irregolare dei migranti in Europa lede i principi sanciti dal diritto internazionale provocando, al tempo stesso, numerose tragedie umane senza raggiungere la finalità voluta, ovvero quella di esercitare un controllo concreto sul fenomeno dell’immigrazione”.
Così Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, che ha presentato ieri a Bruxelles un documento su questo tema. Al suo interno, il commissario per i diritti umani cita più volte l’Italia e le norme del pacchetto sicurezza, dall’aggravante di clandestinità, alle pene previste per chi dà alloggio a clandestini fino al più recente reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.
“In generale – scrive – ‘il pacchetto sicurezza” in Italia rappresenta molti punti critici per la criminalizzazione degli stranieri”. Hammarberg ricorda anche di aver già espresso preoccupazione per i diritti umani quando quelle norme furono approvate e quando fu avanzata la proposta , poi ritirata, di abolire il divieto di segnalazione dei clandestini negli ospedali.
“Noto con crescente preoccupazione il verificarsi della tendenza alla criminalizzazione come parte della politica di gestione delle migrazioni” ha spiegato ieri Hammarberg. “L’interesse che hanno gli Stati nel controllare le proprie frontiere è legittimo ma la criminalizzazione è una misura sproporzionata che genera ulteriore stigmatizzazione e marginalizzazione dei migranti. I reati in materia di immigrazione dovrebbero restare di natura amministrativa”.
Il consiglio d’Europa è un organismo internazionale che non fa parte dell’Ue. Riunisce 47 Paesi membri e ha il compito di favorire la creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in Europa, facendo riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
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Criminalisation of Migration in Europe: Human Rights Implications