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Il Governo dice “no” alla tassa sui permessi

E’ stato lo stesso Berlusconi a fermare l’emendamento della lega ROMA, 10 gennaio 2009 – Il governo ha dato parere negativo sull’emendamento della Lega al dl anticrisi che prevedeva una tassa di 50 euro per il rilascio del permesso di soggiorno agli extracomunitari.

E’ quanto è stato annunciato, questa mattina, nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, alla ripresa dei lavori sul decreto legge anticrisi.

La Lega ha quindi successivamente ritirato gli emendamenti sugli immigrati al Dl anticrisi che prevedevano la fidejussione di 10mila euro per l’apertura della partita Iva in Italia e la ‘tassa’ di 50 euro sui permessi di soggiorno, a seguito del parere contrario espresso dal Governo.

E’ stato lo stesso Berlusconi a fermare l’emendamento della lega sulla tassazione agli immigrati per il permesso di soggiorno. Lo ha rivelato proprio il premier, oggi a Cagliari per una manifestazione elettorale.
"Non c’e’ nessun problema con la Lega" ha detto il Cavaliere aggiungendo che si è trattato di una "questione artetamente montata".
"Quando ho conosciuto il senso dell’emendamento – ha detto ancora Berlusconi – ho immediatamente dichiarato di essere contrario. Noi non eravamo d’accordo perchè era una proposta che non era stata fatta al tavolo del governo e quando l’abbiamo conosciuta ho di mio pugno firmato il No, consegnandolo alla mia segretaria che ne ha subito informato i nostri parlamentari”.
L’emendamento è stato quindi accantonato anche da parte dei rappresentanti del governo che, ha spiegato Berlusconi, non hanno voluto dire immediatamente di no ad "una componente importante della maggioranza".

Ieri sera sulla questione era intervenuto il sottosegretario all’Economia, Giuseppe Vegas che aveva affermato che "Non c’è nessun parere favorevole del governo sull’emendamento che prevede l’introduzione di una tassa di 50 euro sul permesso di soggiorno e una fidejussione di 10mila euro per aprire una partita Iva per i cittadini extracomunitari".

"E ciò per il semplice motivo – aveva sottolineato Vegas – che il governo stesso è contrario all’aumento delle tasse e non ha alcuna intenzione di scoraggiare la libera intrapresa da parte di chiunque nel territorio nazionale, tanto più in questo difficile momento economico".

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