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Il governo: “Per Mare Nostrum serve impegno di Ue e Onu”

Vertice a Palazzo Chigi. Le richieste dell’Italia in vista del semestre di presidenza europea. Gasparri (Fi): “L’operazione va sospesa”

Roma – 28 aprile 2014 – L’operazione Mare Nostrum continua, ma l’Italia non vuole e non può portarla avanti da sola. Serve l’impegno di Ue e Onu.

È la posizione del governo italiano dopo la riunione di oggi a Palazzo Chigi. Presieduta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha messo intorno al tavolo il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il ministro degli Esteri Federica Mogherini, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e Marco Minniti, il capo della Polizia Alessandro Pansa e il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli.

Era stato lo stesso Renzi, qualche giorno fa, ad annunciare una messa a punto dell’operazione militare e umanitaria  nel mediterraneo che ha soccorso finora migliaia di persone dirette  verso le nostre coste a bordo dei barconi e che costa all’Italia 300 milioni di euro al giorno.  "Ha salvato molte vite umane, ma va registrata" aveva spiegato il premier.

A quanto si apprende da fonti governative, la riunione di oggi ha valutato la missione "nella sua positiva azione di contrasto della criminalità organizzata che ha portato all'arresto di 207 scafisti ed in quella di salvataggio di vite umane, ma anche le sue criticità in particolare nell'impegno da parte delle Nazioni Unite e dell'Unione Europea sul quale l'Italia tornerà con determinazione in vista del nostro semestre di presidenza e del prossimo consiglio UE".

"Dal vertice sull'immigrazione ci saremmo aspettati una presa di posizione più incisiva. L'operazione Mare Nostrum andava sospesa. Il governo ha invece rimandato decisioni e addirittura aspetterà il semestre italiano di presidenza dell'Ue per chiedere un impegno da parte dell'Europa e delle Nazioni unite sulla questione clandestini. Ma stiamo scherzando?" commenta  Maurizio Gasparri (FI), vice presidente del Senato.

"Non possiamo aspettare – aggiunge Gasparri – che le nostre coste siano oggetto di continui sbarchi, che la Marina sia usata come taxi per clandestini, che le città siano invase di immigrati senza controllo e sicurezza per i cittadini. Basta perdere tempo. La questione va posta in Parlamento".
 

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