Roma – 22 febbraio 2011 – Le indiscrezoni circolate nei giorni scorsi sembrano sempre più fondate: sarà l’allungamento della durata dei permessi di soggiorno (si parla addirittura di un raddoppio) l’aspetto principale delle “rivoluzione” alla quale sta lavorando il governo. Nuove procedure, con un’iniezione di informatica, dovrebbero poi snellire i tempi per rilasci e rinnovi.
Le novità arriveranno a giorni, con un provvedimento ad hoc o con un emendamento al decreto sulle semplificazioni che è all’esame del Parlamento. Allungando la durata dei permessi, si interverrebbe indirittamente anche sull’impatto della tassa in vigore dallo scorso trenta gennaio, dilatando i tempi tra un esborso e l’ altro.
Ieri, in Senato, il ministro all’integrazione Andrea Riccardi “Con il ministro Cancellieri siamo d’accordo per eliminare tutte quelle norme vessatorie, quei ritardi inspiegabili, quelle lentezze burocratiche che rendono umiliante per gli stranieri la richiesta di permessi, certificati, documenti”.
Per Livia Turco, del Pd, “Le indiscrezioni sul decreto che il governo sta predisponendo per correggere l’ insopportabile tassa sugli immigrati – ha spiegato – ci confermano che, archiviata l’era della Lega al Governo, il Paese torna a ragionare con serieta’ e senza paure, perche’ anche gli interventi sull’immigrazione sono necessari per la crescita del Paese”.
Meno contento il leghista Roberto Maroni, che si dice “contrario ideologicamente” a un intevrento che riduca la tassa sui permessi. “Proprio adesso che si stanno cheidendo tantissimi sacrifici, far pesare sugli italiani le tasse degli immigrati è una discriminazione al contrario”.