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Il Papa: “L’immigrazione è una risorsa, favorire i ricongiungimenti”

"Auspico che si giunga presto ad una gestione bilanciata dei flussi migratori e della mobilità umana in generale, così da portare benefici all’intera famiglia umana" CITTA’ DEL VATICANO – Il fenomeno delle migrazioni "più che un problema" è "soprattutto una grande risorsa", e i governi devono tutelare i migranti e le loro famiglie attraverso leggi, reti di servizi, e con quelle "misure concrete che favoriscano l’emigrazione regolare e i ricongiungimenti familiari".

La voce di Benedetto XVI si è levata all’Angelus di ieri, nella 93/ma Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, per un forte appello in favore di quanti in tutto il mondo lasciano i propri paesi per cercare condizioni di vita migliori.

Dinanzi alle migliaia di fedeli di Piazza San Pietro, il Papa ha riaffermato i contenuti del suo messaggio reso pubblico a metà novembre, sul tema della "Famiglia migrante", in cui tra l’altro sollecitava la ratifica della Convenzione internazionale del 2003 per la protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei loro familiari. Paradigma di tutto, per la Chiesa cattolica, é il "dramma della Famiglia di Nazaret", costretta alla fuga in Egitto, nel quale – ha detto papa Ratzinger – "intravediamo la dolorosa condizione di tanti migranti, specialmente dei rifugiati, degli esuli, degli sfollati, dei profughi, dei perseguitati". "Riconosciamo, in particolare – ha aggiunto -, le difficoltà della famiglia migrante come tale: i disagi, le umiliazioni, le strettezze, le fragilità".

Da qui l’appello a sostenere gli immigrati e i congiunti con appositi servizi e normative, e con uno speciale impegno "per le donne e i minori". "E’ importante – ha scandito il Pontefice – tutelare i migranti e le loro famiglie mediante l’ausilio di presidi legislativi, giuridici e amministrativi specifici, ed anche attraverso una rete di servizi, di punti di ascolto e di strutture di assistenza sociale e pastorale". "Auspico – ha aggiunto – che si giunga presto ad una gestione bilanciata dei flussi migratori e della mobilità umana in generale, così da portare benefici all’intera famiglia umana", cominciando "con misure concrete che favoriscano l’emigrazione regolare e i ricongiungimenti familiari, con particolare attenzione per le donne e i minori".

Benedetto XVI ha sottolineato come "il fenomeno della mobilità umana" sia "molto ampio e diversificato". Secondo recenti stime dell’Onu, i migranti per ragioni economiche sono oggi quasi 200 milioni, circa nove milioni i rifugiati e due milioni gli studenti internazionali. "A questo gran numero di fratelli e sorelle – ha spiegato il Papa – dobbiamo aggiungere gli sfollati interni e gli irregolari, tenendo conto che ad ognuno fa capo, in un modo o nell’altro, una famiglia". Per il Pontefice, "anche nel vasto campo delle migrazioni internazionali, la persona umana dev’essere sempre posta al centro. Soltanto il rispetto della dignità umana di tutti i migranti, da un lato, e il riconoscimento da parte dei migranti stessi dei valori della società che li ospita, dall’altro, rendono possibile la giusta integrazione delle famiglie nei sistemi sociali, economici e politici dei Paesi d’accoglienza". Inoltre, "la realtà delle migrazioni non va mai vista soltanto come un problema, ma anche e soprattutto come una grande risorsa per il cammino dell’umanità.

E una risorsa – ha concluso – è in modo speciale la famiglia migrante, purché essa venga rispettata come tale, non debba subire lacerazioni irreparabili, ma possa rimanere unita o ricongiungersi, e compiere la sua missione di culla della vita e primo ambito di accoglienza e di educazione della persona umana".

(15 gennaio 2007)

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