Presentato emendamento al ddl sicurezza. Baio: "Riconoscere il loro apporto al welfare" Roma – 23 giugno 2009 – Una maxi regolarizzazione per dare un permesso alle badanti straniere che non lo hanno. E metterle così al riparo dal giro di vite in arrivo con il nuovo reato di immigrazione clandestina.
La proposta arriva da Emanuela Baio, senatrice del Partito Democratico, ed è contenuta in un emendamento al ddl sicurezza in discussione a Palazzo Madama. La modifica darebbe una chance a chi viene accusato di ingresso e soggiorno illegale: se dimostra di svolgere attività di cura e di assistenza presso una famiglia avrebbe 3 mesi di tempo per mettersi in regola.
"Il ruolo svolto dalle cosiddette ‘badanti’ – ricorda Baio – è di primaria importanza in quanto sono parte integrante della famiglia in cui prestano la propria attività e rientrano a tutti gli effetti nella rete di politica familiare che uno Stato civile dovrebbe garantire e tutelare. Si contano – aggiunge – 700 mila badanti che nel nostro Paese lavorano regolarmente ma, parallelamente, l’associazione Aclicolf stima che ci siano circa 600 mila collaboratori familiari irregolari, compresi gli italiani".
"Credo che questo Governo – conclude la senatrice – abbia il dovere di riconoscere, il grande apporto che queste lavoratrici offrono al welfare del nostro Paese. È assurdo che uno Stato responsabile non si faccia carico di questa realtà".
Il ddl sicurezza è ancora all’esame delle commissioni Affari costituzionali e giustizia del Senato e dovrebbe arrivare in aula giovedì prossimo, salvo ulteriori slittamenti. In commissione sono stati già presentati 122 emendamenti (96 dal Partito democratico, 24 dall’Italia dei Valori e 2 dal Popolo della libertà) e 4 ordini del giorno (dall’Unione di Centro).
EP