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Il Pd: “Un permesso di soggiorno per cercare lavoro”

Proposta di legge alla Camera. Bobba: "Proveremo a farla passare come emendamenti ad ddl sicurezza"

Roma – 29 gennaio 2009 – Far entrare regolarmente in Italia chi cerca un lavoro e permettere l’assunzione di chi è già qui legalmente per altri motivi.

Lo prevede un progetto di legge presentato stamattina alla Camera da Luigi Bobba insieme a un gruppo di deputati del Partito democratico e da Savino Pezzotta  dell’ Unione di Centro.  L’obiettivo, si legge nella relazione introduttiva, è “prevedere che l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e la costituzione del rapporto di lavoro possano aver luogo alla luce del sole”.

In Italia per cercare lavoro
Come? Innanzitutto con ingressi “per motivi di inserimento o di ricerca nel mercato del lavoro” che in un primo tempo potrebbero essere introdotti in via sperimentale e in misura limitata.
Sintetizzando, chi vuole venire a cercare un posto in Italia dovrebbe dimostrare di avere un alloggio e abbastanza soldi per mantenersi , per pagarsi le spese mediche e un eventuale rimpatrio. Come garanzia, verserebbe  l’importo corrispondente in un “Fondo per l’ingresso”.

Per il cittadino straniero potrebbe garantire anche qualcun altro:  un privato cittadino, italiano o straniero con carta di soggiorno, oppure un’associazione, un sindacato, un patronato o un ente locale.  In pratica, come  già nella proposta dell’ultimo governo di centro-sinistra, si prevede l’introduzione della figura dello sponsor.

A fronte di queste garanzie verrebbe concesso al cittadino straniero un visto d’ingresso e , una volta qui, un permesso di soggiorno per la ricerca di lavoro della durata massima di un anno. Scaduto questo termine, chi non ha trovato lavoro dovrebbe tornarsene a casa oppure, una volta rintracciato, potrebbe essere rimpatriato a sue spese. Chi invece ha trovato un’occupazione, avrebbe un normale permesso per lavoro.

Da falsi turisti a lavoratori veri
Un altro strumento previsto dal progetto di legge è la conversione dei permessi per turismo in permessi per lavoro. In genere i clandestini sono infatti persone arrivate qui regolarmente, come turisti, e non tornate in patria alla scadenza del loro permesso (overstayers).

Secondo il testo presentato oggi, chi ha un permesso per turismo o per altri motivi ancora in corso di validità potrebbe essere assunto e farsi rilasciare un  permesso per lavoro. Queste conversioni andrebbero detratte dalle quote del decreto flussi dell’anno successivo.

”Questa non e’ una proposta salvifica che può risolvere tutto, ma certamente è in grado di affrontare un aspetto” ha spiegato stamattina Luigi Bobba in una conferenza stampa alla Camera. Per trasformarla in realtà servono però anche i voti del centro-destra:  ”Parleremo con la maggioranza -ha detto il deputato Pd – e vedremo se sarà possibile trasformarla in emendamenti da inserire nel Dl sicurezza che presto arriverà alla Camera”.

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PROGETTO DI LEGGE
 Modifiche al Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di ingresso e soggiorno per inserimento nel mercato del lavoro  (LUIGI BOBBA, CESARE DAMIANO, FRANCO NARDUCCI, SAVINO PEZZOTTA, MARCO CALGARO, ANDREA SARUBBI, JEAN LEONARD TOUADI, PIER PAOLO BARETTA, DONATO MOSELLA, PAOLA BINETTI)

Elvio Pasca

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