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Il premier Ali Zeidan: “La Libia non può fermare i barconi”

“Il controllo delle frontiere è impossibile, serve l’intervento dell’Europa. Non abbiamo una legge sull’asilo, chi entra illegalmente non può essere accolto”

Roma – 14 ottobre 2013- La Libia da sola non è in grado di fermare la partenza dei barconi verso l’Italia. E ad oggi non può nemmeno garantire l’accoglienza di chi attraversa le sue frontiere. Lo spiega senza mezzi termini il premier Ali Zeidan.

 “La Libia –dice – deve essere aiutata nel gestire questo problema. Il nostro paese è in una condizione diciamo atipica, il controllo delle frontiere è impossibile. Ma vogliamo essere coinvolti, vogliamo partecipare, portando il nostro punto di vista, la nostra visione” dice oggi Zeidan in un’intervista a Repubblica.

“Io credo – aggiunge – che il problema di questi migranti che, entrando in Libia, violano la nostra legge non possa che essere risolto con una politica dell’Europa nei confronti dei paesi da cui questa gente parte”.

“La Libia – assicura Zeidan .- sta facendo quello che può, il paese è in condizioni difficili. Abbiamo bisogno del sostegno dell’Europa per il controllo delle frontiere, per la preparazione del nostro personale, per il controllo satellitare di questi flussi. È un fenomeno molto più grande della possibilità di un solo Stato, uno Stato di passaggio come in questo caso è la Libia. Da soli non possiamo rimandare questa gente indietro”.

Siete disposti ad aiutare, ad accogliere almeno parte di queste persone? Gli chiede l’intervistatore. “La Libia – risponde il premier- non può dare asilo a chi entra in maniera illegale nel paese, trasferita da gruppi criminali che muovono questo traffico. L’asilo politico potrà essere vagliato, ma per ora in Libia non c’è una legge che lo permetta. Usciamo da quarant’anni di regime Gheddafi“.

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