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Il Punto. I clandestini? Come la spazzatura…

Si accumulano sotto gli occhi di tutti, anno dopo anno, strato su strato. Chi li tocca è condannato… Roma – 10 marzo 2008 – Viene da chiedersi cosa sia la normalità di un Paese anormale. I cumuli di immondizia per la strade di Napoli stanno a questa normalità come il milione di immigrati irregolari con regolare datore di lavoro. I clandestini, come la spazzatura abbandonata, si accumulano sotto gli occhi di tutti, anno dopo anno, strato su strato.

Eccoli pulire le nostre case, badare ai bambini, accudire gli anziani, servirci il cappuccino al bar o ristrutturare l’appartamento di fronte, quotidianamente li osserviamo lavorare, li utilizziamo quando ci servono, ma guai a sporcarci le mani con questo scandalo. Meglio tirare dritto e comportarci come se non esistessero, non appesantirci le coscienze considerando che sono uomini senza diritti: oserebbero chiedere un aumento di stipendio? possono permettersi di contrattare un affitto? rifiuteranno di calarsi in un pozzo solo perché l’imbracatura non rispetta le norme di sicurezza? Per chi vive senza permesso di soggiorno il ricatto è quotidiano e la legge è un’ombra da temere, non uno strumento per difendersi.

Così i clandestini, come sacchi di rifiuti, vanno lasciati imputridire evitando a tutti i costi il contagio. Chi li tocca è condannato, soprattutto in campagna elettorale. Guai solo a pensare di metterli in regola, ipotesi terrificante, la gente non capirebbe. Più saggio e fruttuoso proporre di rispedirli a casa uno a uno, mille, centomila, un milione, e avanti così, perchè ce la possiamo fare, non lo abbiamo fatto finora, non ce l’ha mai fatta nessuno, ma stavolta ce la possiamo davvero fare…

Intanto la marea cresce e arriva a sfiorare i nostri davanzali. Ed è inutile chiudere le finestre, perchè il puzzo si sente lo stesso quando è la coscienza a imputridire.

Gianluca Luciano

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