Roma – 3 marzo 2014 – C’è la “fuga dei cervelli”, ragazzi e ragazze formati in Italia che preferiscono andare a lavorare in Paesi che offrono loro più opportunità. Ma c’è anche l’incapacità di attrarre cervelli dall’estero tra i mali del nostro sistema universitario.
A sottolinearlo in un’intervista a l’Espresso è Andrea Sironi, rettore di uno degli atenei d’eccellenza, la Bocconi di Milano. Secondo il quale i”l problema non è tanto che ci siano molti italiani che vanno a cercare un impiego all’estero. Il problema è che non ci sono altrettanti stranieri che vengono in Italia”.
“L’Italia – dice il rettore- non ha mai promosso un’immigrazione qualificata. Ci sono Paesi dove il valore degli extracomunitari è esplicitamente riconosciuto come motore di sviluppo: un paio di mesi fa l’ambasciatore canadese mi ha presentato la loro ultima proposta per attrarre talenti, un investimento a fondo perduto di 50mila dollari per ogni buona idea d’impresa. Da noi sarebbe inimmaginabile”.
Il problema, aggiunge Sironi, non è la “mancanza di fondi” ma il fatto che “l’immigrazione è vissuta solo come una minaccia da cui difendere il territorio”. “L’atteggiamento della nostra classe dirigente nei confronti dell’immigrazione è sempre stato passivo e difensivo”.