Joe Formaggio, primo cittadino di Albettone: “Non siamo tutti uguali e se vengono da noi rischiano la pelle”
Roma- 31 ottobre 2016- “Dico quello che voglio e dico quello che penso. Siamo in un Paese libero, fortunatamente”, rivendica Joe Formaggio, sindaco di Albettone, duemila anime vicino Vicenza. Secondo lui, questo basterebbe ad autorizzare lo sproloquio razzista a cui si è abbandonato venerdì scorso durante un’intervista al programma radiofonico La Zanzara.
Tema centrale della puntata era l’accoglienza di migranti e profughi dopo le barricate fatte a Gorino. “Cosa viene a fare ad Albettone un immigrato se rischia la pelle? Abbiamo il più alto numero di porto d’armi della Regione Veneto. Il poligono più grande d’Italia. Qua non vogliamo nessuno che venga a rompere i coglioni” ha spiegato il primo cittadino.
E se la prefettura di Vicenza destinasse all’accoglienza anche case del suo paese? “O le muriamo o le riempiamo di merda. Ho parlato con alcuni paesani e mi hanno detto che se succede una cosa del genere, siccome siamo in campagna qua e ci sono anche tanti allevamenti di mucche, riempiamo la casa di letame fino al soffitto”.
Proprio per protestare contro atteggiamenti di questo tipo (il sindaco si inventà anche dei cartelli “divieto di sosta rom”), tempo fa associazioni e sindacati fecero mettere dei manifesti sui cartelli all’ingresso di Albettone definendolo “Comune razzista”. “Ho detto agli operatori: lasciatele là, meglio che capiscano che siamo razzisti, lo devono capire”.
Tra i bersagli del sindaco Formaggio ci sono anche i musulmani. “Noi li lasciamo occupare il Colosseo e mettersi in preghiera…. Manganello e olio di ricino! Cominciamo da loro!” Una delle mogli di Maometto era una bambina? “Sono pedofili e se accettano che una bambina di dodici anni possa essere stuprata e coperta dalla loro religione è una religione del cazzo”.
Infine, alla domanda se i neri siano meno intelligenti dei bianchi, il sindaco risponde: “Hanno il quoziente molto più basso, lo dimostra la storia. Esportiamo cervelli, importiamo negri. Basta con questa menata che siamo tutti uguali. Non siamo tutti uguali. La storia l’ha fatta l’Occidente e tra gli scienziati non ho mai visto uno di colore”.