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Il Vaticano: “C’è la messa, non fate lavorare i latinos”

Il papa celebrerà a San Pietro una messa per la Vergine di Guadalupe. Il suo ministro per l’America Latina scrive ai datori di lavoro degli immigrati: “Permettete loro di assentarsi per partecipare”

 

Roma – 7 dicembre 2011 – Qualche ora di permesso per assistere alla messa, con tanto di giustificazione firmata dal Vaticano.

Lunedì prossimo, a San Pietro, Benedetto XV presiederà una messa per la Vergine di Guadalupe, un modo per celebrare anche il Bicentenario dell’Indipendenza dei Paesi Latinoamericani. Si sta organizzando un evento in pompa magna, parteciperanno cardinali, vescovi e diplomatici e sarà naturalmente coinvolta la nutrita comunità dei latinos, che a Roma conta circa cinquantamila persone.

L’inizio delle celebrazioni  è però fissato per le 17:30 e chissà quanti riusciranno a liberarsi per quell’ora. Il segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina Guzmán Carriquiry si è quindi inventato “una cosa, diciamo, simpatica”, come lui stesso l’ha definita in un’ intervista a Radio Vaticana.

“Sappiamo – ha spiegato – che i latinoamericani spesso hanno lavori sacrificati, a lungo orario, e perciò io ho scritto una lettera indirizzata ai datori di lavoro  chiedendo loro un gesto di benevolenza, di solidarietà, per permettere a tutti questi lavoratori, che conservano viva la tradizione di pietà, di fervore propria del popolo latinoamericano, di assentarsi dai luoghi di lavoro per la durata di questa celebrazione”.

E se famiglie e imprese faranno orecchie da mercante?  I lavoratori potranno forse appellarsi, più che al Vaticano, ai sindacati. Proprio per lunedì, Cgil, Cisl e Uil hanno indetto uno sciopero di tre ore contro la manovra economica. Qualcuno potrebbe quindi unire fede e protesta, l’importante è che a San Pietro scandisca preghiere e non slogan su tasse e pensioni.

Elvio Pasca

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