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Il Veneto accrediterà enti per gestire rapporto tra badanti e famiglie

Dal prossimo autunno, al via il ‘sistema veneto badanti’ VERONA, 31 luglio 2009 – Dal prossimo autunno, la regione Veneto attiverà il ‘sistema veneto badanti’, affidato per la sua realizzazione a Veneto Lavoro.

In pratica, la regione accreditera’ enti come cooperative sociali, agenzie interinali e altri che gestiranno tutta la parte burocratica, amministrativa e di formazione delle assistenti familiari operando come intermediari tra famiglie e badanti e assicurando la vigilanza e la garanzia regionali nel settore del collocamento di queste lavoratrici.

Lo ha annunciato a Verona l’assessore regionale alle Politiche sociali, Stefano Valdegamberi, che, assieme a Sergio Rosato, direttore di Veneto Lavoro, ha presentato alla stampa l’iniziativa della giunta regionale del Veneto, in un comparto fondamentale per l’assistenza a domicilio delle persone anziane e disabili del Veneto.

”Dall’autunno in poi – ha spiegato l’assessore – chi avra’ bisogno di un’assistente familiare potra’ rivolgersi a enti accreditati che saranno iscritti a un apposito albo regionale. Per avere l’autorizzazione all’attivita’, necessiteranno precisi requisiti di qualita’ dal punto di vista tecnico-giuridico, professionale, di serieta’ deontologica per svolgere in modo trasparente questi servizi, come del resto prevede la legge regionale n. 3 del 2009 sull’accreditamento. Uno degli obiettivi del progetto e’ di arrivare anche a un albo regionale delle badanti”.

L’assessore ha affermato, inoltre, che si tratta ”di un provvedimento di grande importanza, che costituisce una novita’ anche nel panorama nazionale, e che sara’ di sostegno concreto e gratuito alle famiglie perche’ gli enti accreditati individueranno per conto delle famiglie le persone di cui hanno bisogno e svolgeranno le pratiche burocratiche necessarie a gestire tutti gli aspetti legati al rapporto di lavoro”.

Secondo l’esponente del governo veneto, in questo modo si va a mettere ordine in una situazione ingarbugliata dove finora ci si e’ basati sul passaparola e sulla diffusione del lavoro sommerso. ”Basti pensare -ha detto- che le domande di collaboratori familiari presentate nel Veneto secondo il decreto sui flussi migratori sono state 56.000 a fronte di solo 10.000 quote assegnate.

Tutto il resto e’ finito nel lavoro irregolare. Ora, con la sanatoria sulle badanti prevista dal governo, questo lavoro nero dovra’ emergere e avere regole trasparenti. Finalmente le famiglie venete potranno contare su interlocutori affidabili e garantiti dalla regione che daranno indicazioni sicure sui rapporti di collaborazione familiare che saranno instaurati”. Sempre in autunno, partira’ una campagna informativa per spiegare alla cittadinanza modalita’ e criteri di questo provvedimento e fornire le indicazioni sugli enti da contattare.

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