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IMMIGRATI: ACLI, PAROLE RICCARDI SI TRADUCANO IN IMPEGNI GOVERNO =

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‘SALTO DI QUALITA’ ISTITUZIONI’

Roma, 11 gen. (Adnkronos) “Le dichiarazioni del ministro
Riccardi esprimono sicuramente un salto di qualita’ dalla parte delle
istituzioni nell’approccio al tema dell’immigrazione e della
cooperazione internazionale. Ci auguriamo che quanto affermato oggi
alla Camera corrisponda agli impegni concreti che l’intero Governo
intende assumere gia’ nell’immediato”. Lo afferma il presidente
nazionale delle Acli, Andrea Olivero, commentando l’intervento in
Commissione affari costituzionali del ministro per la Cooperazione
internazionale e l’Integrazione.

“Abbiamo apprezzato in particolare il riferimento alla
cooperazione internazionale come strumento possibile di formazione e
come veicolo privilegiato di immigrazione qualificata. Da anni –
spiega Olivero – le Acli lavorano con i propri progetti per attivare
percorsi di immigrazione circolare, che consentano ai cittadini
stranieri di giungere in Italia con un portafoglio di competenze e di
conoscenze acquisito e riconosciuto, ma anche eventualmente di tornare
nel Paese di origine dopo un periodo di formazione e lavoro in Italia.
In questo senso la cooperazione internazionale puo’ divenire volano di
integrazione e di sviluppo economico”.

Quanto agli immigrati che lavorano in Italia, le
Acli condividono la proposta del ministro di prolungare ad un anno il
permesso per ricerca lavoro. E aggiungono la richiesta di portare da 1
anno a 2 anni il tempo di durata del primo permesso di soggiorno, e da
2 a 4 anni la durata del permesso rinnovato. “Una misura che
consentirebbe – afferma il presidente delle Acli – di facilitare la
vita degli immigrati regolari, ma anche di alleggerire i carichi di
lavoro degli sportelli immigrazione della pubblica amministrazione”.

Resta quindi il problema dell’assenza di un nuovo decreto flussi
per l’anno in corso. “Per favorire ulteriormente il contrasto
all’immigrazione irregolare e ripristinare la legalita’ anche in
questo campo – afferma Olivero – sarebbe utile emanare un decreto per
l’emersione del lavoro nero, che riguarderebbe circa 500mila stranieri
che oggi vivono nel cono d’ombra dell’illegalita’. Un provvedimento a
‘somme positive’ che permetterebbe allo Stato di incassare, secondo
alcune stime, circa 5 miliardi di euro”.

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