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IMMIGRATI: ADUC, NO A CONOSCENZA LINGUA ITALIANA PER AVERE LA CITTADINANZA =

     
      DONVITO, BASITI DAVANTI A PROPOSTA ACLI MA CONDIVIDIAMO LE ALTRE ADN0231 5 CRO 0 RTD CRO NAZ

      Roma, 3 set. (Adnkronos) – "Restiamo basiti quando il presidente
nazionale delle Acli, Andrea Oliviero in un’intervista fa sapere che
il discrimine per la cittadinanza deve essere ‘parlare la lingua
italiana, conoscere la cultura e le norme del nostro Paese, avere un
reddito da lavoro e una residenza’. Vada per la residenza, ma se cosi’
fosse per il resto, crediamo senza esagerare che almeno un terzo della
popolazione italiana dovrebbe essere privata della cittadinanza". E’
quanto dichiara il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito.

      Donvito ricorda che "la presenza di persone immigrate nel
territorio italiano e’ una questione molto importante e delicata,
perche’ su di essa si devono fondare le politiche di organizzazione e
sopravvivenza del genere umano".

      L’Aduc appoggia invece le altre richieste delle Acli: "Sono
proposte condivisibili l’introduzione dello ‘ius soli’, ovvero la
cittadinanza che si acquisisce per il solo fatto di essere nati in
Italia, il dimezzamento dei tempi di residenza per la concessione
della cittadinanza da 10 a 5 anni e il diritto di cittadinanza per i
minori che, non nati in Italia, vi hanno comunque compiuto un ciclo
completo di studi". Ma per il resto, conclude, "non possiamo imporre
loro cio’ che non viene imposto a chi e’ gia’ italiano, ma dobbiamo
solo offrirgli l’opportunita’ di convivere su questo territorio, nel
rispetto delle regole che ci diamo".

     
(Sin/Col/Adnkronos)
03-SET-09 12:49

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