Online la piattaforma di formazione gratuita multilingue della fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, un percorso in dodici lezioni attraverso altrettante città del Belpaese. I più bravi potranno scendere davvero in pista
Roma – 21 gennaio 2014 – Dodici tappe lungo lo stivale, da Milano a Palermo, per conoscere l’Italia e, soprattutto, per imparare a guidare in sicurezza sulle sue strade. Con un premio per i più bravi: la possibilità di passare dalle teoria alla pratica scendendo in pista.
La Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale ha presentato oggi Drive in Italy, un progetto di formazione online gratuita dedicato agli immigrati al volante, realizzato con il patrocinio del ministro dell’Integrazione Cècile Kyenge. Parla sei lingue: italiano, inglese, romeno, albanese, arabo e cinese.
“Obiettivi dell’iniziativa –spiega Ania – sono la diffusione della conoscenza delle regole della strada, la promozione dei comportamenti responsabili al volante e la formazione pratica di guidatori capaci di affrontare in sicurezza i pericoli che si possono presentare alla guida”.
Il dato di partenza non è confortante: proporzionalmente, gli immigrati fanno più incidenti degli italiani. Ogni anno circa 900 mila stranieri vengono coinvolti in sinistri e il primato va agli albanesi con 13,3 incidenti ogni 100 assicurati di quella nazionalità ; al secondo posto i cinesi (13,1%) seguiti dagli egiziani (12,1%), i marocchini (11,3%), i romeni (11,1%) infine i tunisini (9,4%). La media italiana è di 7,2 incidenti ogni 100 assicurati.
Per iniziare il corso basta sedersi davanti al computer, collegarsi al sito http://driveinitaly.smaniadisicurezza.it e registrarsi. Le credenziali serviranno a riprenderlo ogni volta dal punto in cui ci si era fermati. Come insegnante c’è un manichino da crash test, che attraverso dei brevi filmati spiega le basi della sicurezza al volante e le principali regole della strada. Le lezioni sono interattive e alla fine c’è un piccolo test da superare.
Il corso si snoda in dodici lezioni, ed è un viaggio in altrettante città italiane. Ognuna di queste viene presentata in una sorta di mini guida turistica: storia, luoghi da visitare, specialità culinarie ecc.. Se poi si risponde correttamente al test di fine lezione, si vince anche un souvenir virtuale legato al posto visitato.
Per gli immigrati che si cimenteranno con Drive in Italy, che è aperto a chiunque abbia una patente valida in Italia, ci sono in palio anche mille corsi di guida sicura sui circuiti del Sele, a Battipaglia (SA), di Vallelunga, a Campagnano di Roma e MWC Marco Simoncelli, a Misano Adriativo (RN). Li vinceranno quanti hanno terminato il corso online totalizzando i punteggi migliori nei test di ogni lezione e in quello finale.
“Buona parte degli immigrati ha preso la patente nel Paese d’origine, dove regole, traffico e pericolosità di strade sono profondamente diversi. C’è quindi un gap di informazione e formazione da affrontare e Drive in Italy va in questa direzione” ha detto il presidente dell’Ania Aldo Minucci. “L’Italia è cambiata, ormai è un Paese multietnico, con cinque milioni di nuovi cittadini che contribuiscono alla sua crescita. È un fenomeno al quale il mondo assicurativo deve dare maggiore attenzione, intercettando i loro diversi bisogni di protezione”.
“Dieci morti al giorno sulle strade sono un bollettino di guerra” ha commentato la ministra per l’Integrazione Cécile Kyenge, sottolineando l’importanza della "cultura della prevenzione". “Buona l’idea – ha aggiunto –di far conoscere con questo progetto anche la bellezza dell’Italia, perché gli immigrati non sono qui solo per lavorare, ma perché hanno scelto un posto dove vivere. Aumenterà la consapevolezza delle regole della strada, ma anche l’affetto per l’Italia”.
Elvio Pasca