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IMMIGRATI: BOLOGNA, 15.000 CLANDESTINI CURATI DA SOKOS IN 15 ANNI

Bologna, 13 feb. – (Adnkronos) – Sono quasi 15.000 gli immigrati clandestini curati, nel corso di 15 anni, dai medici volontari che fanno parte dell’associazione Sokos di Bologna. Seimila le visite effettuate solo lo scorso anno, con un incremento di oltre 1.000 accessi l’anno, per una media di circa 40 visite al giorno. I dati di questo canale di assistenza per gli stranieri senza permesso di soggiorno sono stati forniti dalla stessa Sokos che oggi e’ scesa in piazza sotto le Due, con un sit-in contro l’emendamento al pacchetto sicurezza che abroga il divieto per i medici di denunciare i clandestini. "Noi non segnaliamo e non faremo la spia". Recitano i cartelli, i volantini e gli adesivi con cui i volontari in camice bianco hanno presidiato piazza Re Enzo informando e incontrando i cittadini. Circa una sessantina gli associati che lavorano attorno all’ambulatorio di via Castagnoli (convenzionato con l’Ausl). Tra loro 33 sono medici, di questi 13 sono specialisti. Al banchetto di Sokos, cui hanno aderito anche un gruppo di studenti di medicina e i rappresentanti di Avvocato di strada e di Piazza Grande, sono state anche raccolte delle firme contro i provvedimenti approvati al Senato. La petizione verra’ inviata alla Regione Emilia Romagna affinche’ legiferi per annullare l’applicazione dell’emendamento, all’Ausl e ai parlamentari bolognesi. "Da noi si rivolgono persone con patologie assolutamente normali, malanni stagionali e problemi respiratori dovuti alle cattive condizioni di vita – spiegano i volontari – ma anche moltissime badanti con il mal di schiena e muratori con patologie da usura. Accanto a loro anche tante donne in gravidanza". All’associazione i clandestini arrivano soprattutto tramite il passaparola, ma avvertono i volontari, "questa nuova proposta di legge li ha gia’ spaventati e molti hanno paura di farsi curare perche’ temono la denuncia. Cosi’ rischiamo di non sappere piu’ come raggiungere queste persone. Anche per questo pensiamo di muoverci sul territorio per andare a cercarli e offrire assistenza medica in caso di bisogno".

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