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IMMIGRATI: CIVILTA’ CATTOLICA, SITUAZIONE INSOSTENIBILE ANCHE PER REGOLARI =

      MINISTERO INTERNI A RILENTO SU RILASCIO NULLA OSTA Citta’ del Vaticano, 4 giu. (Adnkronos) – La situazione degli
immigrati regolari in Italia sta diventando insostenibile per la
lentezza con cui il Ministero degli Interni sta esaminando le
richieste d’ingresso relative al decreto flussi del 2007, un fatto che
comportera’ ritardi anche per le pratiche relative al decreto del
2008. E’ quanto afferma la Civilta’ cattolica, il quindicinale dei
gesuiti italiani che riceve il visto della Segreteria di Stato
vaticana. In un editoriale dedicato alla situazione dell’immigrazione
nel nostro Paese si rileva che ”che per ora l’amministrazione
dell’Interno ha impiegato 400 giorni per esaminare il 55% delle
741mila richieste di ingresso arrivate online per il decreto flussi
del 2007; in questo periodo ha consegnato 143.974 nulla osta sui
170mila previsti. La mancata attribuzione dei rimanenti circa 28mila
nulla osta rallenta anche le pratiche del decreto 2008”.

      ”In questo modo – afferma la civilta’ cattolica – la situazione
e’ diventata insostenibile. Ci sono centinaia di migliaia di persone
che lavorano da anni come clandestini nelle imprese e nelle case degli
italiani. Ad esse (si badi: hanno un lavoro e una casa, come previsto
dalla legge), e ai loro datori di lavoro, viene di fatto negata la
possibilita’ di uscire dal sommerso e dall’illegalita’, venendo meno
all’impegno di promozione dell’integrazione degli immigrati. Si
tratta- prosegue l’editoriale – di un’emersione che permetterebbe
significative entrate nelle casse dello Stato e offrirebbe un notevole
contributo alla sicurezza, se e’ vero che la clandestinita’
costituisce un serbatoio per la criminalita”’.

      ”In conclusione – affermano i gesuiti della civilta’ cattolica
– facciamo nostro l’appello degli operatori del volontariato impegnati
in questo settore: e’ necessario abolire – come ha sottolineato anche
il Presidente della Camera – il rito inutile del rientro nei Paesi
d’origine e il passaggio nei consolati all’estero per ottenere il
permesso di soggiorno. I lavoratori dei qulai i datori di lavoro fanno
richiesta di regolarizzazione vanno considerati gia’ entrati e
presenti in Italia, come in effetti sono”.

     
(Fpe/Col/Adnkronos)
04-GIU-09 11:26

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