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Roma, 11 dic. (Adnkronos) – "Nell’apprendere da fonti di stampa
dell’inchiesta penale aperta nei confronti dei colleghi che nella
notte tra il 30 e il 31 agosto scorso, a seguito della decisione delle
Autorita’ italiane, hanno operato il respingimento in Libia di 75
migranti, questo Consiglio non puo’ non segnalare la paradossale
situazione che viene a crearsi. Se da un lato, infatti, l’esecuzione
del respingimento sulla base degli ordini ricevuti ha portato ad
ipotizzare la possibile commissione di gravi reati, nondimeno non puo’
sottacersi che la mancata esecuzione dell’operazione avrebbe potuto
anch’essa comportare serie ripercussioni penali". Lo afferma, in una
nota, il Cocer della Gdf.
"In parole semplici, i Finanzieri mentre operano di notte, in
acque internazionali lontano da porti, con condizioni meteo marine
spesso difficili, dovendo nel contempo garantire -prosegue il Cocer
della Gdf- il soccorso dei migranti, l’esecuzione puntuale degli
ordini e la sicurezza dei mezzi, si sono trovati, e potrebbero
nuovamente trovarsi, con il dilemma di eseguire l’ordine, rischiando
l’avvio di un procedimento penale di fronte a un tribunale ordinario,
o di non eseguire l’ordine, rischiando, a quel punto, un procedimento
dinnanzi ad un tribunale militare".
Il Cocer della Gdf, poi, esprime piena solidarieta’ e conferma
tutto il supporto possibile ai colleghi che hanno condotto
l’operazione, nella consapevolezza che sono gli stessi che con
impegno, abnegazione e non di rado a rischio della propria
incolumita’, da sempre assicurano il soccorso dei migranti e salvano
vite umane; auspica che le legittime iniziative giudiziarie siano
concluse in tempi celeri evitando di coinvolgere chi esegue ordini;
richiede alle Autorita’ competenti di attuare tutte le iniziative
necessarie per poter consentire ai Finanzieri di operare secondo
diritto, evitando il ripetersi di situazioni paradossali.
(Sin/Col/Adnkronos)
11-DIC-09 17:21