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MACCARI, SITUAZIONE DI GRANDE CRITICITA’
Roma, 18 apr. (Adnkronos) – ”Oggi vengono fatte operazioni di
polizia o arresti, e ogni volta scatta una caccia al posto nei Cie.
Una situazione angosciante per chiunque abbia fermato uno straniero da
trattenere: siamo nella condizione in cui ‘conviene’ non fermare
nessuno, perche’ non abbiamo dove collocarli. Chi viene fermato oggi a
Trieste viene portato a Bari, se va bene. O a Taranto”. E’ la
denuncia di Franco Maccari, segretario generale del Coisp, sindacato
indipendente di Polizia, che fa il punto sulla situazione dei 13
Centri di identificazione ed espulsione presenti oggi sul territorio
nazionale.
”Tutti i Cie sono stracolmi -spiega all’Adnkronos Maccari- in
ogni parte d’Italia. E la situazione e’ di grande criticita: del
resto, prolungando il tempo di permanenza di gente tenuta per mesi
rinchiusa, non puo’ essere altrimenti. Questo genera tensioni e fa
scattare anche rivolte, come quella di lunedi a Bologna. Solo l’ultima
in ordine di tempo, perche’ le proteste sono ormai quotidiane e non si
tiene conto delle difficolta’ dei colleghi impegnati nella
sorveglianza dei Centri per immigrati”.
”Le criticita’ si registrano dappertutto -rimarca il leader del
Coisp- gli stranieri vivono come cani in gabbia. Sono uomini senza
tempo, spersonalizzati. Meglio il carcere dei Cie”.
”I nostri governanti -incalza Maccari- si rechino
a visitare i Centri per immigrati che ci sono in Italia, come abbiamo
fatto noi, in modo da vedere sul campo quali siano le reali condizioni
in cui la polizia si trova a lavorare. E vediamo se avranno il
coraggio di continuare ad ignorare un problema che scoppiera’ quando
succedera’ qualcosa di grave, ipotesi questa non cosi’ lontana nel
tempo”.
Per il Coisp, infatti, ”i governanti fanno la politica dello
struzzo e cosi’ l’imbuto riversa i problemi solo su di noi. Ma non si
puo’ scaricare tutto sugli operatori di polizia. Continueremo a
denunciare questa situazione -conclude Maccari- anche se saremo da
soli contro tutti”.