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IMMIGRATI: DE CORATO, DOPO ESPULSIONE BRESCIA STESSA FERMEZZA PER MILANO

Milano, 18 nov. (Adnkronos) – "L’espulsione, una gia’ avvenuta, dei due egiziani che hanno capeggiato la protesta degli immigrati, riafferma il principio della legalita’ e lancia un messaggio importante: il ricatto alle Istituzioni non puo’ e non deve pagare. A questo punto auspico che, dopo le opportune valutazioni, la stessa fermezza sia applicata nei confronti degli altri clandestini che hanno protestato in via Imbonati". Cosi’ il vice sindaco di Milano e assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, interviene sulla protesta degli immigrati che ha visto protagonista Brescia e che e’ ancora in corso a Milano. "L’Italia -spiega- ha leggi chiare in materia di immigrazione, a partire dalla Bossi-Fini, e ha approvato una normativa per regolarizzare colf e badanti con precisi termini e scadenze, al settembre 2009. Ora non e’ certo salendo sulle gru o occupando fabbriche che si possono inventare nuove regole e chiedere una sanatoria per tutti i 150mila clandestini della Lombardia o i 50 mila di Milano". E "non e’ certo con sistemi piu’ o meno eclatanti, sit-in o teatri notturni, come quello allestito in via Imbonati, che si puo’ pensare di ricattare lo Stato. Bene quindi che si sia presa in tempi brevi la decisione di espellere questi due egiziani, perche’ dopo la prolungata protesta degli immigrati il rischio di emulazione era dietro l’angolo". Cosi’ "Dopo il Leoncavallo corso a Brescia per sostenere la protesta, arriva il Cantiere a Malpensa per impedire l’espulsione. Il copione -conclude De Corato- e’ sempre lo stesso: centri sociali in prima fila contro le Istituzioni, ad alzare la tensione e seminare zizzania".

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