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Immigrati e meningite, se la bufala arriva pure in Parlamento

Alla forzista Bergamini non bastano le rassicurazioni del governo. Ma è la scienza a smentire i cacciatori di untori, “bugiardi, somari e ignoranti”

 

Roma – 13 gennaio 2017 – Gli africani sbarcati in Italia portano la meningite?  Una bufala  delle più insidiose.  Perché aggiunge alla lunga lista di accuse che piovono ogni giorno sui disperati dei barconi ( “finti profughi”, “terroristi”, “parassiti” ecc.), anche quella di essere dei pericolosi untori, tanto che qualcuno, in nome della salute pubblica, si sentirebbe autorizzato a lasciarli in mare. 

Non è roba che gira solo sui social, nei bar o nei  manifesti di Forza Nuova, ma è arrivata anche in Parlamento. La deputata di Forza Italia Deborah Bergamini  l’ha messa nero su bianco in un’interrogazione, sostenendo che “non si può escludere la possibilità che all’origine della meningite meningococcica possa esservi anche la costante crescita del numero di migranti residenti in Toscana, considerato che le province più colpite dall’epidemia sono quelle in cui risiedono il maggior numero di immigrati della fascia subsahariana, ovvero da quella zona definita cintura della meningite”.

Ieri le ha risposto il sottosegretario alla Salute Davide Faraone, spiegando che tutti i controlli sulle malattie infettive fatti finora “non  hanno mai messo in evidenza situazioni di allarme per la popolazione residente e per quella migrante, anche se in situazioni di promiscuità e di disagio”. Senza contare che “i sierogruppi di meningococco più diffusi in Italia ed Europa sono il B e il C, mentre in Africa (soprattutto in quella Sub-Sahariana) il sierogruppo prevalente è l’A, del quale si registrano in Italia pochi casi sporadici l’anno”. 

Eppure, a Bergamini quella risposta non basta. “Il governo sta sottovalutando i rischi” ribatte e insiste che sui barconi possono esserci “viaggiatori molto più  piccoli e invisibili come i batteri”. L’emergenza sbarchi, per la forzista, è anche emergenza meningite. 

Intanto, però, l’emergenza meningite non esiste.  Lo ha ribadito per l’ennesima volta un paio di giorni fa l’Istituto Superiore di Sanità, che difficilmente Bergamini e gli altri potrebbero accusare di faziosità politica. “Non c’è attualmente un’epidemia In base ai dati dell’ISS, nel 2015 si sono verificati in Italia quasi 200 casi per anno di malattia invasiva da meningococco, la maggior parte dei quali causati dai sierogrupppi B e C. L’andamento rispecchia il trend degli ultimi anni” si legge tra le “Dieci cose da sapere sulla meningite in Italia”, pubblicate sul sito dell’Iss.  

“La diffusione della meningite – aggiungono i ricercatori – in generale è bassa ed è rimasta costante negli ultimi cinque anni. L’unica variazione epidemiologica negli ultimi due anni riguarda Il focolaio di meningococco C presente in Toscana che è però circoscritto in un’area specifica nella quale la Regione ha immediatamente predisposto l’offerta gratuita della vaccinazione ad un’ampia quota della popolazione”. 

Su immigrati e meningite ha cercato invece di fare un  po’ di chiarezza via Facebook  , letteratura scientifica alla mano, anche il professor Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia Facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele. “Una delle bugie che più mi infastidiscono – ha scritto il 31 dicembre  – è quella secondo la quale gli attuali casi di meningite sarebbero dovuti all’afflusso di migranti dal continente africano. Bene, tanto per cambiare è una menzogna senza senso”.

“In Europa – ha spiegato l’esperto – i tipi predominanti di meningococco sono B e C, ed in particolare i recenti casi di cui si è occupata la cronaca sono stati dovuti al meningococco di tipo C; al contrario, in Africa i tipi di meningococco più diffusi sono A, W-135 ed X. Per cui è impossibile che gli immigrati abbiano qualcosa a che fare con l’aumento di meningiti in Toscana. Per cui chi racconta queste bugie è certamente un somaro ignorante”.

Stranieriinitalia.it

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