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IMMIGRATI: GASPARRINI (DOMINA), TROPPE LACUNE IN NORMA REGOLARIZZAZIONE COLF =

      ‘LE DOMANDE VANNO A RILENTO PERCHE’ FAMIGLIE HANNO MOLTE
INCERTEZZE’

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      Roma, 11 set. – (Adnkronos/Labitalia) – Una regolarizzazione al
rallentatore, anche a causa delle molte lacune della norma che
spaventano le famiglie. Lo denuncia Domina, Associazione Nazionale dei
Datori di Lavoro domestico, costituitasi per volonta’ di un gruppo di
datori di lavoro, e aderente alla Federcasalinghe. "Siamo contenti che
ci sia questa regolarizzazione -dice a LABITALIA Lorenzo Gasparrini,
segretario generale della Domina- che spinge le famiglie a far
emergere il lavoro nero, ma al contempo ci sono troppe lacune che,
invece, spingono le famiglie a non regolarizzare il lavoratore
domestico".

      Dall’Associazione sottolineano, infatti, che la sanatoria stenta
a decollare. "A piu’ di 10 giorni dall’inizio della regolarizzazione
di colf e badanti extracomunitari senza permesso di soggiorno -ricorda
Gasparrini- i numeri forniti dal ministero dell’Interno danno il senso
di una partenza lenta. Si e’ lontani dal minimo di 500 mila domande e
dal massimo di 750 mila previste dal ministero stesso alla vigilia
della regolarizzazione. E dal 1° settembre a oggi si contano poco piu’
di 46.095 domande, con un ritmo di circa 5 mila invii al giorno”.

      La mancato corsa, secondo Domina, potrebbe dipendere da tanti
fattori. Intanto da "una forte preoccupazione dei datori di lavori
(quindi delle famiglie italiane) -spiega ancora Gasparrini- in merito
alle possibili sanzioni in cui possono incorrere in caso di rigetto
della domanda".

"Non sono infatti ancora chiari
-aggiunge Gasparrini- nonostante siano stati interpellati gli uffici
competenti, ne’ la tempistica entro la quale le famiglie verranno
chiamate per la stipula del permesso di soggiorno ne’ i procedimenti
che verranno aperti".

      Altro ostacolo incontrato dalle famiglie, e’ il fatto che e’
possibile regolarizzare un lavoratore alle dipendenze al 1° aprile
2009. "Sono molti i datori di lavoro -spiega l’esponente di Domina-
che hanno alle loro dipendenze un lavoratore (nel 90%
extracomunitario) acquisito dopo il primo aprile 2009 e di cui non e’
pertanto possibile regolarizzare il rapporto lavorativo. Queste
famiglie si trovano nella difficile decisione se sostituire la badante
adatta, magari reperita con fatica o dichiarare il falso".

      Last but not least, la questione economica. "Ecco i conti delle
famiglie fatti a mente fredda -ricorda Gasparrini- oltre ai 500 euro
di forfait che servono a sanare il lavoro in nero dal 1° aprile al 30
giugno 2009, ci sono anche i contributi da versare all’Inps a partire
dal 1° luglio. Vale a dire che ogni famiglia in poco tempo deve
sborsare circa 1.000 euro. Per non parlare -conclude- della somma
onerosa relativa ai contributi che dovra’ versare una famiglia al
momento in cui avra’ la conferma della regolarizzazione".

      

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