‘LI ABBIAMO SCORTATI DA SOLI FINO A DOMENICA, POI E’ ARRIVATO UN
PATTUGLIATORE MALTESE’, LUNEDI’ GLI AIUTI ITALIANI
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Roma, 27 ott. (Adnkronos) – "Siamo stati noi gli unici ad
assistere i clandestini. Il giorno 23 ottobre alle ore 18.00 c’e’
arrivata una telefonata del Comando Generale e dalla Guardia Costiera
di Roma in cui ci chiedevano di dirigerci a circa 340 miglia a nord
ovest di Bengasi. In meno di 3 ore siamo arrivati". Mariano Adragna,
il capitano della petroliera Antignano che ha scortato il barcone con
i 300 migranti giunti ieri a Pozzallo, ha raccontato cosi’ la vicenda
Radio3 Mondo, il programma radiofonico della Rai condotto da Anna
Maria Giordano.
"Alle 20.30 abbiamo avvistato la luce dei segnali che queste
persone ci facevano. Alle 21.00 abbiamo visto il barcone con tutte
queste persone che cercavano aiuto. Il mare -prosegue Adragna- non era
in condizioni ideali. C’era vento di maestrale, tramontana a forza 7 o
8. Li abbiamo scortati, da soli, fino a domenica, il 25 ottobre, alle
19.00 di sera, ora in cui e’ arrivato un pattugliatore maltese che ci
ha aiutato ad assistere questo barcone fino a ieri mattina, lunedi’ 26
ottobre, quando e’ arrivato l’elicottero della Guardia di Finanza".
"Poi -aggiunge Adragna- intorno alle 12.30 e’ arrivato un
rimorchiatore che e’ stato mandato dalla piattaforma Vega che si trova
sotto Pozzallo. Poi e’ arrivata la motovedetta della Capitaneria di
Porto, La motovedetta d’altura della Finanza e io ho chiamato il
Comando Generale della Capitaneria di Porto per chiedere se mi
potevano liberare da questa assistenza".
Quanto alle polemiche tra autorita’ maltesi e
italiane, Adragna si limita a dire che "quando io ho chiamato la
Guardia Costiera Centrale di Malta, mi hanno risposto e mi hanno
aiutato con il pattugliatore; mi hanno assistito. Ne posso parlare
solamente bene, dei maltesi. I libici ne’ li ho sentiti, ne’ si sono
visti".
"Queste persone erano stremate -conclude Adragna riferendosi ai
migranti sul barcone- Ci chiedevano acqua e viveri. Noi gli abbiamo
dato acqua, latte, provviste, frutta, cibo e anche vestiti e coperte
che avevamo a bordo. Loro erano contenti. Abbiamo fatto il possibile
per aiutarli e portarli in salvo. Del morto io l’ho saputo ieri sera
al telegiornale. Dalla mia nave non potevo vedere se una persona
dormiva o era morta e nessuno mi ha detto niente. Potrebbe anche
essere morto ieri. Alle 14 e 16 mi hanno congedato e alle 14 e 30 ho
ripreso la mia navigazione per Zavia in Libia".