PARI AL 10% DELLA POPOLAZIONE DELLA REGIONE
Treviso, 29 giu. (Adnkronos) – In base ai dati ufficiali, a fine
2007 la popolazione straniera residente nel Veneto ha superato quota
400 mila. Ma e’ una dinamica in continua crescita e con l’aggiunta
delle stime relative alle presenze non registrate (irregolari o solo
domiciliati) la presenza complessiva degli stranieri in Veneto si puo’
considerare attualmente superiore alle 500 mila unita’, raggiungendo e
superando il 10 per cento della popolazione veneta. Il Veneto si
conferma quindi la seconda regione in Italia per numero di stranieri e
la quarta per incidenza sulla popolazione.
I dati sono stati resi noti oggi a Villa Braida a Zerman di
Mogliano Veneto (Treviso), durante la presentazione del Rapporto
annuale 2009 sull’immigrazione straniera in Veneto, curato
dall’Osservatorio Regionale Immigrazione la cui gestione e’ stata
affidata dalla Regione all’ente Veneto Lavoro. Erano presenti
l’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona, il direttore
di Veneto Lavoro Sergio Rosato e il responsabile dell’Osservatorio
Bruno Anastasia.
L’assessore ha sottolineato che ”questo rapporto rappresenta
uno strumento significativo di analisi e sistematizzazione dei dati
relativi all’evoluzione del fenomeno nel Veneto, per supportare la
costruzione delle politiche regionali in materia di integrazione. E’
confermata la tendenza all’europeizzazione dell’immigrazione (55% dei
cittadini stranieri sono europei e la cittadinanza rumena e’ di gran
lunga quella maggioritaria) e la crescita della componente femminile
che e’ ormai quasi pari a quella maschile. Treviso, Vicenza e Verona
restano i territori maggiormente attrattivi e Treviso e’ la provincia
veneta con il maggior numero di immigrati (circa 78 mila a inizio
2008)”.
Gli stranieri occupati a fine 2008 risultavano
essere 205 mila, pari al 9,5% del complesso degli occupati a livello
regionale. Ma l’attivita’ dell’osservatorio – ha detto De Bona –
risulta fondamentale per monitorare ora la congiuntura negativa e il
suo impatto sul lavoro”.
”Non puo’ infatti non preoccupare – ha aggiunto l’assessore
veneto – il progressivo coinvolgimento della manodopera straniera
nelle dinamiche di crisi conseguente al suo impiego in comparti
fortemente esposti, come il settore manifatturiero, con possibili
tensioni sul tessuto sociale ed effetti negativi sui permessi di
soggiorno dei lavoratori immigrati stabilizzati da anni sul territorio
e sui percorsi di integrazione sostenuti dall’impegno comuni delle
istituzioni pubbliche, delle parti sociali, delle organizzazioni degli
immigrati e della societa’ civile”.
De Bona ha concluso ricordando di aver evidenziato alla collega
Donazzan ”la necessita’ nell’ambito delle politiche attive del lavoro
di sostenere anche per la componente immigrata opportunita’ di
orientamento, formazione e riqualificazione professionale che
consentano di evitare ricadute negative sui livelli di integrazione
che potrebbero aggravare ulteriormente i problemi sociali creati
dall’attuale congiuntura”. Infine De Bona ha annunciato ”la
diffusione nelle scuole venete a partire dal prossimo settembre di una
guida alla lettura dei principali dati statistici sui cittadini
stranieri in Veneto per contribuire alla reciproca comprensione in un
contesto scolastico che vede la presenza di 76 mila alunni
stranieri”.