Roma, 24 luglio 2015 – "Di fatto quest'anno le morti sono aumentate e il salvataggio in mare e' stato indebolito. E quindi la prima urgenza e' il ritorno a quel Mare Nostrum che gia' era stata un'esperienza fondamentale di salvataggio in mare, e che di fatto e' stata indebolita con la sua fine".
Lo afferma a Radio Vaticana il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, monsignor Gian Carlo Perego, che ha parlato sul nuovo naufragio di migranti nel Mediterraneo. "E queste morti ci dicono ancora una volta l'altra grande necessita': accompagnare questi viaggi, la necessita' di canali umanitari, che diventano sempre piu' un'urgenza – continua Perego – Ogni attesa, ogni rimando, e' segnato profondamente da morti che sono ancora una volta una provocazione grossa alla nostra coscienza, ma soprattutto la coscienza di un'Europa che non e' in questo momento solidale e dimentica questi viaggi della speranza".
Per Perego, poi, un blocco navale davanti alla Libia "significherebbe ancora di piu' morte e ancora di piu' la separazione tra un Paese, l'Europa, che si chiude in una cittadella nei suoi interessi e dimentica la tragedia, e la storia di popoli che sono in cammino, che invece e' una storia da guidare".