Secondo il Rapporto Nordest 2008 la presenza media di occupati stranieri è pari al 7,9%
Venezia – 14 luglio 2008 – “In Italia l’indice di sottoutilizzo professionale degli stranieri è pari al 23,5%, rispetto al 6,4% dei nazionali”. Emerge dal Rapporto Nordest 2008, presentato questa mattina a Mestre dalla Fondazione Nordest.
“Nel settore manifatturiero – rilevano i due studiosi dell’indagine Maurizio Cambusa e Maurizio Rasera – si ha un ruolo centrale della manodopera immigrata, di fronte ad un calo di quella nazionale. Più in generale, l’Italia vede una presenza media di occupati stranieri pari al 7,9%: essi rappresentano il 37% degli addetti alle pulizie, il 13,4% del personale di alberghi e ristoranti ed il 12,2% degli addetti all’assistenza alle persone, il 6% degli insegnanti, il 4% del personale medico e nulla tra i tecnici informatici”.
Il rapporto fa anche un paragone con la situazione negli Stati Uniti, rilevando tendenze opposte su vari fronti. L’America “annovera, ad esempio, il 22,3% di informatici, il 20,3% tra gli insegnanti ed il 10,1% tra il personale medico”. Inoltre riguardo all’sottoutilizzo professionale degli stranieri, negli Stati Uniti “accade il contrario di ciò che si registra in Italia”.
“Il livello di qualificazione degli immigrati che giungono nel nostro Paese risulta – secondo i dati a disposizione di Rasera e Cambusa – decrescente nel corso del tempo: mentre i residenti da più di 10 anni avevano nel 16% dei casi un titolo superiore, quelli con meno di 10 anni lo possedevano solamente nel 14%. In tal senso, il Nord Est non si distacca dal profilo nazionale.
a.i.