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IMMIGRATI: ROMA, DA CONSIGLIO PROVINCIALE OK A DIRITTO VOTO E CITTADINANZA =

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      Roma, 10 dic. (Adnkronos) – Il Consiglio provinciale di Roma ha
approvato la mozione unitaria presentata dai consiglieri del Pd Pino
Battaglia e Emiliano Minnucci a sostegno del riconoscimento del
diritto di voto agli immigrati che risiedono in Italia da piu’ di 5
anni con regolare permesso di soggiorno e della proposta di legge che
abbrevia i termini per la cittadinanza a cinque anni invece dei dieci
attuali, e da’ la possibilita’ ai bambini nati in Italia, da
immigrati, di diventare cittadini. La mozione promuove inoltre
iniziative di confronto e approfondimento sul tema dei diritti di
cittadinanza.

      "Non si puo’ piu’ discutere astrattamente di immigrazione senza
sciogliere il nodo fondamentale rappresentato non solo
dall’accettazione della diversita’, ma dall’ uguaglianza dei doveri e
dei diritti”, dicono i consiglieri.

      ”Crediamo che l’ approvazione delle proposte su cittadinanza e
diritto di voto – aggiungono – possa essere la migliore risposta al
bisogno di integrazione e di sicurezza contro ogni ipocrisia e miopia
xenofoba. Favorire il riconoscimento di uguali diritti ai residenti
stranieri e’ infatti urgente anche per contrastare fenomeni
d’intolleranza, per aiutare gli ‘italiani’ a superare la paura dell’
‘estraneo’ e il senso di esclusione nei cittadini immigrati”.

 ”Roma e’ la Provincia laziale piu’ ‘multietnica’
– spiegano Battaglia e Minnucci – con una incidenza di immigrati
residenti pari al 7,9% e occupando il 24°posto in Italia. Cresce il
numero di lavoratori stranieri, che produce ricchezza nel nostro
territorio: Roma e’ al 18° posto tra le province italiane, con una
incidenza pari al 9,6%. Inoltre – continuano – soltanto nelle scuole
della Provincia ci sono 50 mila minori, figli di immigrati, che si
sentono e sono considerati italiani da tutti, tranne che dallo
Stato”.

      ”Se e’ necessario esigere il rispetto delle leggi italiane, da
parte di chi viene nel nostro paese – ribadiscono i consiglieri –
bisogna riconoscere una cittadinanza formale e sostanziale a chi e’
ormai parte fondamentale del nostro sistema economico e sociale. E a
chi sostiene che sia strumentale discutere di cittadinanza ora –
concludono – rispondiamo che la strumentalizzazione e’ nel tentare di
diffondere l’idea che l’immigrato sia soltanto un pericoloso
‘invasore’ o braccia per lavori pesanti e non invece risorsa e
diversita’ come forza della democrazia”.
 

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