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Reggio Calabria, 8 gen. (Adnkronos) – Hanno protestato per il
clima di razzismo che avvertono dai cittadini italiani e per le
condizioni igieniche e di lavoro gli immigrati che da ieri hanno
montato la rivolta a Rosarno. Hanno spiegato le loro ragioni al
commissario prefettizio Domenico Bagnato, il quale ha assicurato la
massima attenzione del Comune nei loro confronti.
Non e’ la prima volta che gli extracomunitari vengono presi di
mira dai cittadini della zona, ma il ferimento di uno di essi con un
piombino esploso da un’arma ad aria compressa e’ stata la goccia che
ha fatto traboccare il vaso. Gli immigrati sono oltre duemila nella
Piana di Gioia Tauro, si occupano per lo piu’ della raccolta di
agrumi. Spesso sono sfruttati e sottopagati, e il business e’ gestito
dalla ‘ndrangheta, anche se la criminalita’ organizzata non e’
direttamente coinvolta nei disordini delle ultime ore.
Nell’ultima stagione le problematiche climatiche e la crisi
economica ha portato le aziende agricole ad abbassare le retribuzioni,
il che rende piu’ difficile la sopravvivenza dei lavoratori stranieri.
Gli extracomunitari sono sistemati in due grossi centri, l’ex cartiere
di Rosarno e gli immobili dell’ex Opera Sila in contrada Rognetta,
lungo la Ss 18 verso Gioia Tauro. Ma le loro condizioni sono precarie.
(Ink/Gs/Adnkronos)
08-GEN-10 12:38