‘MA NON SI RISOLVE SOLO CON L’INTERVENTO REPRESSIVO DELLA
POLIZIA’
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Roma, 8 gen. (Adnkronos/Labitalia) – "Quello che sta accadendo a
Rosarno e’ il prodotto di una situazione delicata che, come sindacato,
stiamo denunciando da tempo, a cui si e’ sommata la provocazione di un
gruppo di teppisti". Cosi’ Piero Soldini, responsabile immigrazione
della Cgil commenta con LABITALIA la rivolta dei lavoratori immigrati
che in queste ore sta scolvolgendo la cittadina di Rosarno, in
provincia di Reggio Calabria, e scatenatasi nella giornata di ieri
quando un immigrato e’ stato colpito da un colpo esploso da un’arma ad
aria compressa in via Nazionale, sulla Ss 18 a Gioia Tauro. "La
situazione di Rosarno e di altre zone del Paese -dice Soldini- in cui
gli immigrati, regolari e irregolari, vengono impiegati nella raccolta
di prodotti agricoli, che siano pomodori, olive, arance, e fatti
vivere in condizioni pietose, l’abbiamo denunciata con diverse
manifestazioni ed e’ un fenomeno conosciuto da tempo".
Secondo Soldini la "situazione non si puo’ assolutamente
risolvere solo con l’intervento repressivo della polizia come sta
avvenendo in queste ore". Per il sindacalista "sono due gli aspetti su
cui bisogna lavorare. Innanzitutto -spiega- non esiste una normativa
che permetta a questi lavoratori di difendersi dai caporali e dal
mercato del lavoro irregolare. Noi, con una manifestazione a Foggia
nel 2006, abbiamo chiesto l’estensione per questi lavoratori
dell’art.18. Il Governo Prodi aveva preparato un disegno di legge che
raccoglieva in parte le nostre richieste, ma e’ rimasto nei cassetti
del Parlamento. E anche oggi -aggiunge- ci sono delle proposte di
legge su queste tematiche che non riescono ad avere seguito". (segue)
(Lab/Col/Adnkronos)
08-GEN-10 13:10