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IMMIGRATI: UE, SE DECISIONI DANIMARCA CONTRO SCHENGEN AGIREMO

Bruxelles, 11 mag. (Adnkronos/Aki) – Se i provvedimenti
annunciati oggi pomeriggio dalla Danimarca di reintrodurre controlli
alle frontiere dovessero essere contrari alle norme di Schengen, la
Commissione europea prendera’ provvedimenti. E’ quanto ha detto ad
AKI-ADNKRONOS un portavoce della commissaria Ue agli affari interni
Cecilia Malmstroem.

“La Danimarca ha gia’ comunicato alla
Commissione i contenuti dell’accordo politico, si tratta pero’ di
informazioni abbastanza dettagliate che richiedono di essere
analizzate in profondita’”, ha spiegato un portavoce della Malmstroem.
E “se queste dovessero andare contro lo spirito e le norme di
Schengen, la Commissione agira’” di conseguenza, ha messo in chiaro il
portavoce.

Il ministro delle finanze danese Claus Hjort Frederiksen ha
infatti annunciato oggi un accordo politico tra il governo e il
Partito del popolo danese, formazione di estrema destra che da’ il suo
appoggio all’esecutivo, su un rafforzamento dei controlli alle
frontiere con Svezia e Germania, sia marittime che di terra, che
includono verifiche doganali e introduzione di scanner e altri
strumenti per contrastare contrabbando, criminalita’ e potenziali
veicoli sospetti. In cambio di questa concessione, il partito di Pia
Kjaersgaard dovrebbe appoggiare la riforma delle pensioni su cui sta
lavorando l’esecutivo.

Le nuove misure, che devono ancora essere
trasformate in legge e messe in atto, saranno pero’ operative gia’ tra
due o tre settimane, ha annunciato il ministro danese. Sembra quindi
“inevitabile”, spiegano da Bruxelles, che la questione, sebbene non in
agenda, sara’ affrontata domani al Consiglio Ue affari interni
straordinario, dedicato proprio alla questione immigrazione e
revisione dellla governance di Schengen, a cui partecipera’ per
l’Italia il ministro Roberto Maroni.

“La Commissione, come ha sottolineato nei giorni scorsi, vuole
rivedere la governance di Schengen per rafforzare l’accordo e non per
indebolirlo, e proprio per evitare che si continuino a prendere misure
unilaterali anziche’ comunitarie”, ha aggiunto il portavoce della
Malmstroem. Sino ad ora Bruxelles ha infatti insistito perche’ si
definiscano meglio i casi e le modalita’ con cui e’ possibile
reintrodurre i controlli alle frontiere interne, dell’Ue che devono
comunque essere “temporanei”, in “circostanze eccezionali” e solo come
“ultima spiaggia”.

Base della discussione di domani sara’ la comunicazione
presentata il 4 maggio dalla commissaria agli Affari interni che
prevede un pacchetto complessivo di misure su Schengen, Frontex,
diritto d’asilo e accordi di partenariato con paesi terzi che
prevedano anche la riammissione dei clandestini e il pattugliamento
delle frontiere. Non sono attese vere e proprie conclusioni, ma si
trattera’ piuttosto di un lavoro preparatorio in vista della prossima
riunione dei ministri dell’interno dei 27 prevista per il 9 giugno.
L’obiettivo, infatti, e’ di arrivare con un accordo politico a 27 per
il prossimo vertice Ue dei capi di stato e di governo in programma il
24 giugno.

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