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DAL 2009 CONTATTI CON ITALIA, DA ALLORA NON PIU’ RESPINGEMENTI
DEL GENERE
Bruxelles, 23 feb. – (Adnkronos) – Una sentenza “molto
importante per le sue implicazioni sul diritto europeo ed
internazionale” e perche’ ribadisce il dovere per i Paesi membri,
nelle attivita’ di controllo delle frontiere, di “rispettare i diritti
fondamentali”. Cosi’ il portavoce del commissario europeo agli Affari
interni, Cecilia Malmstroem, ha commentato la sentenza emessa oggi
dalla Corte europea dei diritti umani, che ha condannato l’Italia per
il respingimento degli immmigrati dalla Libia nel 2009.
“Analizzeremo con molta attenzione la sentenza, che e’ molto
importante, perche’ ha implicazioni e solleva questioni importanti sul
diritto europeo ed internazionale”, ha premesso Michele Cercone,
ricordando che “si tratta di casi che hanno rilevanza sul diritto
europeo”, dal momento che riguarda lo ‘Schengen border code’. “Quando
operano controlli alle frontiere – ha spiegato il portavoce – i Paesi
membri devono rispettare i diritti fondamentali e devono assolutamente
astenersi dal violare i principi sul non respingimento”.
Chiarito questo, Cercone ha ricordato come sin dal 2009, anno al
quale risalgono i casi portati davanti alla Corte di Strasburgo, la
Commissione “ha preso contatti con le autorita’ italiane e riteniamo
che questi contatti e le preoccupazioni espresse abbiano avuto un
ruolo cruciale nell’evitare che avessero luogo altre operazioni di
questa natura, da allora non abbiamo piu’ avuto notizie di operazioni
del genere”. I contatti, ha concluso, “ed un nuovo scambio di
informazioni sono continuati per tutto il 2011, faremo una valutazione
dettagliata e siamo pronti a prendere tutte le misure necessarie per
garantire che il diritto europeo sia pienamente rispettato”.
(Nap/Col/Adnkronos)
23-FEB-12 13:50