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Immigrazione: accordo in vista tra Italia, Grecia e Turchia

Maroni: "L’accordo con Gheddafi funziona e va esteso ai paesi del Mediterraneo"

Roma – 17 agosto 2010 – Dopo le polemiche dei giorni scorsi sull’inefficacia degli accordi tra Italia e Libia sugli sbarchi, sollevate dal responsabile nazionale della Caritas Oliviero Forti, è intervenuto il Ministro dell’Interno spiegando che l’immigrazione clandestina rimane una prerogativa del Governo e la collaborazione con i paesi del Mediterraneo è fondamentale.

Proprio per questo Maroni ha annunciato l’intenzione di estendere l’accordo siglato con la Libia anche con Turchia e Grecia per garantire una maggiore coperture ed efficacia dei controlli nelle acque internazionali. Se l’accordo sarà raggiunto dai tre governi, l’Adriatico sarà pattugliato da motovedette italiane, greche e turche, cercando così di arginare l’incremento degli sbarchi registrati in Puglia. Inoltre, aggiunge Maroni, l’accordo prevede che gli eventuali clandestini intercettati saranno rispediti anche nei porti da dove sono salpati.

L’annuncio del Ministro è arrivato alla conclusione della riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, svoltasi domenica scorsa a Palermo, in cui Maroni ha evidenziato come gli sbarchi abbiano subito "un calo dell’88 per cento rispetto alle 29mila unità del periodo 1 agosto 2008-31 luglio 2009. Risultati significativi, dal momento che dal primo agosto 2009 al 31 luglio di quest’anno sono sbarcate in Italia 3.499 persone".

"Dall’inizio del 2010 – conclude – il Ministro – sono stati rimpatriati nei Paesi di origine novemila immigrati clandestini. L’accordo con la Libia funziona molto bene e l’intenzione del Viminale è estendere questo accordo anche ad altri Paesi come Turchia e Grecia. Un’azione politica di cui ci occuperemo a settembre per evitare che la piccola breccia aperta, quella pugliese, possa diventare significativa".

Marco Iorio

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