Roma, 14 aprile 2022 – Il piano per la lotta all’immigrazione clandestina che il governo britannico sta pensando di mettere in piedi ricorda la trama di un film, o di un libro. Insomma, ha del surreale. Il primo ministro Boris Johnson, infatti, prima ha definito “insostenibile” l’attuale situazione nell’isola, e poi ha presentato una serie di misure che, immediatamente, hanno creato numerose polemiche.
Immigrazione clandestina, la proposta del primo ministro inglese Boris Johnson
Boris Johnson ha proposto di trasferire in Ruanda tutti i richiedenti asilo arrivati illegalmente dal primo gennaio di quest’anno. Gli unici esclusi sarebbero gli ucraini. E questo perché “la nostra compassione può essere infinita, ma la nostra capacità di aiutare le persone non lo è”, ha dichiarato. Si tratterebbe, quindi, si un accordo pari a 120 milioni di sterline per delegare il processo burocratico al Paese africano. Di fatto, i migranti arrivati in modo illegale in terra inglese sarebbero messi su un aereo e portati in Ruanda, dove verrebbero ospitati in centri di accoglienza. Solo a quel punto inizierebbe l’iter burocratico per l’eventuale accesso al Regno Unito. Nel frattempo, però, verrebbero anche perseguiti e condannati, e gli scafisti “messi in carcere a vita”.
Ma non è tutto: tra le altre misure, ha fatto scalpore anche la proposta di prevedere un pattugliamento del canale della Manica da parte della marina militare britannica, così da riuscire a fermare gli sbarchi. Chiaramente, l’opposizione ha alzato immediatamente la voce, definendo l’idea di Johnson per combattere l’immigrazione clandestina “impraticabile e immorale”. Sulla stessa lunghezza anche le Ong che si occupano dei salvataggi in mare, le quali hanno bollato il piano come “crudele”. In realtà, però, secondo il pensiero generale, quella di Johnson potrebbe non essere altro che una tecnica per tentare di distogliere l’attenzione dallo scandalo Partygate.
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