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IMMIGRAZIONE: CLANDESTINI COME SCHIAVI, SCOPERTA TRATTA/ANSA POLIZIA ESEGUE 31 PROVVEDIMENTI FERMO E

(di Ezio De Domenico) (ANSA) – CROTONE, 18 APR – Immigrati trattati come schiavi, sottoposti a sevizie fisiche e psicologiche e costretti ad accettare il ricatto dei loro persecutori pur di realizzare il sogno di una nuova vita. E’ il quadro drammatico emerso dalla nuova operazione, la quinta in due mesi, contro lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina effettuata dalla Questura di Crotone e dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato con il coordinamento dei magistrati della Dda di Catanzaro. Le 31 persone contro le quali il sostituto procuratore della Repubblica Luigi De Magistris ha emesso provvedimenti di fermo sono accusate di avere costituito un’organizzazione criminale che avrebbe gestito una decina di sbarchi di immigrati lungo la tratta Libia-Lampedusa. Duemilacinquecento clandestini che una volta sbarcati in Sicilia venivano smistati nei Centri di accoglienza di Caltanissetta e Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese. Gli immigrati pagavano per il viaggio tra i 1.500 ed i duemila euro. Chi voleva, però, si metteva d’accordo con gli organizzatori dei viaggi per allontanarsi dai Centri di accoglienza e raggiungere, una volta saldata la somma pattuita con gli schiavisti, i familiari già residenti in Italia o in Paesi del nord Europa. Gli immigrati, in attesa del versamento da parte dei loro parenti delle somme concordate, attraverso il canale finanziario della Western Union, venivano tenuti sequestrati fino a quando gli impegni finanziari non venivano onorati. I sequestri, in alcuni casi, si prolungavano per mesi e le sevizie, in prigioni improvvisate e malsane, diventavano sempre più violente. Un capitolo ancora oscuro di questa storia sono i morti. Non si esclude, infatti, che molti immigrati abbiano perso la vita durante i viaggi, su barconi sovraffollati, dalla Libia a Lampedusa, spesso gettati in mare per alleggerire il "carico". Altri sarebbero morti a causa delle sevizie subite. Una situazione drammatica che gli arresti, come hanno sottolineato i magistrati della Dda di Catanzaro, non risolvono fino a quando i viaggi degli immigrati non cesseranno. "Serve una maggiore cooperazione internazionale – ha detto il procuratore, Mariano Lombardi – e trattati specifici di collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi interessati al problema, in primo luogo Libia ed Egitto, per fare cessare una volta per tutte quella che appare come una vergogna per la comunità internazionale. La repressione, in sostanza, non basta". "Contrastare i criminali che gestiscono i traffici di immigrati – ha detto il Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, complimentandosi con Polizia e magistrati – è una priorità in difesa, prima di tutto, dei diritti e della vita di queste persone che si spostano spinte dal miraggio di una vita migliore, ma che finiscono troppo spesso vittime dello sfruttamento. Bravissimi. Brava la Polizia, bravi i magistrati. E’ contro questi criminali che bisogna intervenire per fermare la tratta degli esseri umani". (ANSA). 2007-04-18 17:24

(18 aprile 2007)

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