(ANSA) – ROMA, 22 gen – La Commissione Riforma del Csm promuove il ddl anti-scafisti, approvato a ottobre dal Consiglio dei ministri. Lo fa con un parere che era stato chiesto dal ministro Mastella e che mercoledì prossimo approderà sul tavolo del plenum di Palazzo dei marescialli. La Commissione esprime un sì convinto alla scelta di sopprimere il giudizio direttissimo, che era previsto dalla Bossi-Fini, salvo il caso della necessità di speciali indagini: é un’opzione "condivisibile" – scrivono i tre relatori, il laico Ugo Bergamo (Udc) e i togati Livio Pepino di Magistratura Democratica e Ciro Riviezzo del Movimento per la Giustizia- visto che si riconosce al pubblico ministero "un pieno margine di apprezzamento sulle modalità di esercizio dell’azione penale". Come pure i consiglieri approvano la decisione di portare fino a due anni la durata delle indagini preliminari per chi è fortemente indiziato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: "si tratta di una scelta senz’altro condivisibile, in considerazione della complessità delle indagini relative ai reati in questione, una complessità che si ricollega innanzi tutto al carattere transnazionale ad essi connaturato". Sul nodo centrale del provvedimento e cioé sull’inasprimento delle pene per gli scafisti – si passa da 5 a 15 anni se gli immigrati vengono sottoposti a un trattamento inumano- la Commissione sospende il giudizio: "il Governo ha annunciato di voler avanzare una complessiva proposta di riforma sulla politica dell’immigrazione" e il "carattere circoscritto" delle norme del ddl "(in attesa di un intervento ‘di sistema’) osta, allo stato, a una compiuta valutazione del Consiglio". Stessa sospensione di giudizio e per le stesse ragioni per l’obbligo introdotto per gli scafisti della custodia cautelare in carcere in presenza di gravi indizi di colpevolezza: la Commissione si limita a osservare che è una "scelta di estremo rigore". (ANSA). 2007-01-22 17:05
(22 gennaio 2007)