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Immigrazione e asilo. Italia e Francia incalzano l’Ue

“Agli impegni far seguire i fatti”. Berlusconi e Sarkozy scrivono alla Commissione e alla Presidenza svedese. Parigi – 23 ottobre 2009  – Dopo "il chiaro segnale politico a favore di un rinnovamento dell’impegno dell’Europa contro  l’immigrazione illegale nel Mediterraneo" da parte del Consiglio  Europeo del giugno scorso, il prossimo Consiglio "non si potrà  accontentare di una verifica". Ma "bisogna adesso dare un seguito  concreto ed ambizioso a quell’impegno".

E’ questo l’appello rivolto dal presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e dal  presidente francese Nicolas Sarkozy al presidente della  Commissione Europea, Jose’ Manuel Barroso e al premier svedese e  presidente di turno della Ue, Fredrik Reinfeldt.       

Ricordando che "l’immigrazione irregolare continua a  rappresentare una sfida considerevole per l’Unione Europea e l’insieme dei suoi stati membri sul piano umanitario, politico e sociale", i due leader europei sottolineano che la solidarietà fra stati membri "non  può restare al livello della parole" ma deve "andare verso una reale  condivisione delle responsabilità”, si legge nel testo della lettera  diffuso dall’Eliseo.

"Le filiere di immigrazione illegale – ricordano  Berlusconi e Sarkozy nella loro lettera – esercitano una pressione  senza precedenti sulle frontiere esterne dell’Unione Europea, in  particolare nel Mediterraneo, e mettono alla prova la politica comune  dell’immigrazione e dell’asilo definita un anno fa dal Patto" Europeo  sull’immigrazione e l’Asilo.     

Per i due leader al prossimo Consiglio Europeo – del 29 e 30  ottobre a Bruxelles – si dovranno "decidere immediatamente le linee di azione". E in questo contesto vengono considerati "indispensabili  orientamenti politici chiari e precisi per il rafforzamento  dell’agenzia Frontex", un rafforzamento da articolarsi su più  punti.      

Per Berlusconi e Sarkozy "e’ ugualmente necessario consolidare  la tendenza recente di riduzione dei flussi migratori provenienti  dalla Libia con un accordo con questo paese". Un accordo, si specifica che "dovrà includere clausole operative tese a sostenere gli sforzi  compiuti per tenere sotto controllo le frontiere e rafforzare la  cooperazione in materia di rimpatri".       

Berlusconi e Sarkozy propongono altresì che  "soluzioni ad hoc vengano sperimentate in materia di accesso alle  procedure di asilo al di fuori del territorio europeo". E quindi  auspicano la nascita di "partenariati con le Istituzioni  internazionali competenti per sviluppare uno spazio di tutela nei  confronti delle persone titolate a beneficiarne".     

Sforzi analoghi devono essere compiuti verso altri paesi della  regione, primo tra i quali la Turchia – proseguono i due leader -"che  deve assumersi le proprie responsabilità tra l’altro nel controllo  delle frontiere e in materia di riammissione". Sarkozy e Berlusconi  pensano ad una vera e propria "mobilitazione dei paesi di origine, di  transito e destinazione che e’ necessaria lungo le principali rotte  migratorie" per una lotta comune contro l’immigrazione clandestina.      

Quanto al rafforzamento di Frontex, Roma e Parigi parlano di  "una dottrina chiara e condivisa per le operazioni marittime nel  Mediterraneo rivolta all’intercettazione e al riaccompagnamento nel  rispetto dei nostri obblighi internazionali".

Tra i punti indicati dai due leader, ci sono: una cooperazione tra  Frontex e ciascuno dei paesi di partenza per coordinare le azioni in  mare; la creazione di un ufficio specializzato, dove necessario, per  coordinare le operazioni di sorveglianza e di controllo sul posto;  l’istituzione di voli per operazioni comuni di rimpatrio a livello  europeo ed infine la creazione di un programma ‘Erasmus’ per le  guardie di frontiera dei diversi paesi europei.        

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