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Immigrazione e asilo. Le conclusioni del Consiglio Europeo

Il documento sottoscritto dai capi di Stato e di Governo europei. Rafforzare Frontex e dialogare con la Libia

Roma – 3 novembre 2009 – Più sforzi e solidarietà tra gli Stati membri per realizzare un sistema europeo d’asilo; un potenziamento dell’agenzia per le frontiere Frontex, con regole chiare per le operazioni in mare, più cooperazione con i paesi d’origine e voli di rimpatrio congiunti; dialogo europeo con la Libia e accordi di riammissione con i Paesi d’origine.

Lo chiedono i capi di stato e di governo dell’Ue, riunitisi giovedì e venerdì scorso a Bruxelles. Ecco i passaggi del documento conclusivo del Consiglio europeo dedicati a immigrazione e asilo:

"37. Il Consiglio europeo accoglie con favore i progressi compiuti nell’attuazione delle misure da esso individuate nella riunione di giugno 2009 relativamente alla migrazione clandestina nel Mediterraneo. Rimane essenziale una risposta europea determinata, ispirata ai principi di fermezza, solidarietà e responsabilità condivisa, in linea con il patto europeo sull’immigrazione e l’asilo e con l’approccio globale dell’UE in materia di migrazione. Chiede di continuare ad agire in modo concertato per affrontare questa sfida in modo globale ed evitare il ripetersi di tragedie in mare. 

38. Il Consiglio europeo prende atto del varo del progetto pilota per la ridistribuzione, su base volontaria, dei beneficiari di protezione internazionale presenti a Malta ed esorta altri Stati membri a partecipare al progetto. Rileva inoltre buoni progressi con riguardo all’istituzione dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo e chiede che si raggiunga un accordo entro il 2009. Prende altresì atto dei lavori in corso per il potenziamento di FRONTEX. Accoglie con favore l’avvio del dialogo rafforzato con la Turchia in materia di migrazione e chiede che si adottino rapidamente misure concrete, soprattutto in materia di riammissione e controllo delle frontiere, conformemente alle sue conclusioni del giugno 2009. 

39. Una politica migratoria dell’UE di ampio respiro, lungimirante e globale, conforme al diritto internazionale, è il fondamento di azioni sostenibili a medio e lungo termine di gestione della migrazione. Il programma pluriennale di Stoccolma, che dovrà essere adottato in dicembre, rispecchierà quest’impostazione. 

40. In tale contesto il Consiglio europeo: 
 
-chiede ulteriori sforzi per adottare, attuare e valutare gli strumenti per proseguire la realizzazione del sistema europeo comune di asilo, affrontando la questione dei movimenti secondari interni, nonché la necessità di solidarietà tangibile ed efficace con gli Stati membri che subiscono una particolare pressione;


-chiede il potenziamento delle capacità operative di FRONTEX e la realizzazione di progressi nel suo sviluppo e invita la Commissione a presentare proposte a tal fine all’inizio del 2010. Il potenziamento potrebbe fondarsi sugli elementi seguenti: 
i) messa a punto di procedure operative comuni chiare, con regole d’ingaggio chiare per le operazioni congiunte in mare, badando a tutelare le persone bisognose di protezione che viaggiano in flussi misti, in conformità del diritto internazionale; 
ii) maggiore cooperazione operativa tra FRONTEX e paesi d’origine e di transito; 
iii) vaglio della possibilità di noleggio regolare, finanziato da FRONTEX, di voli di rimpatrio congiunti;

-invita la Commissione e gli Stati membri ad accelerare l’attuazione dell’approccio globale in materia di migrazione, ponendo l’accento su un’applicazione strategica ed efficace del medesimo, compresi i programmi di protezione regionale. In questo contesto sarà essenziale assicurare l’effettivo ricorso a tutti gli strumenti finanziari pertinenti esistenti;

-chiede alla presidenza e alla Commissione di intensificare il dialogo con la Libia sulla gestione della migrazione e la risposta all’immigrazione clandestina, cooperazione in mare, controllo delle frontiere e riammissione compresi; 

– sottolinea l’importanza degli accordi di riammissione quale strumento di lotta all’immigrazione clandestina". 

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