(ANSA) – TAORMINA, 16 DIC – Rivedere già dal 2009 il Patto europeo sull’immigrazione avendo come base criteri di maggiore solidarietà tra i 27 Paesi dell’Unione europea per giungere ad una più equa distribuzione delle sofferenze e dei costi dei flussi migratori. Questo è il richiamo forte che i dieci Paesi mediterranei dell’Unione europea (‘Olive Group’) hanno lanciato ai membri nordici della Ue ed alla prossima presidenza di turno ceca che si avvierà il primo gennaio 2009. Riuniti a Taormina per una due giorni di colloqui informali e liberi da ogni rigidità d’agenda, i ministri degli Esteri di Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Grecia, Slovenia, Malta, Cipro, Romania e Bulgaria, si sono concentrati proprio sul tema più spinoso: come fermare il flusso continuo di immigrati clandestini che si abbatte senza soluzione di continuità sulle coste dei Paesi sud dell’Europa. E, soprattutto, come richiamare ad una maggiore solidarietà comunitaria i Paesi nordici che vivono il fenomeno con molto minore impatto. La sesta riunione dell’ ‘Olive Group’, che verrà replicata nel 2009 in Portogallo, è servita a compattare i dieci Paesi mediterranei facendo emergere con chiarezza la necessità di riequilibrare in fretta l’attenzione di Bruxelles verso i problemi del Mediterraneo dopo che la caduta del muro di Berlino aveva costretto la Ue a concentrarsi quasi esclusivamente sui suoi confini orientali. "In ambito europeo bisogna arrivare, per quanto riguarda l’immigrazione, ad una redistribuzione degli oneri anche riguardanti le persone" e "ci deve essere una efficace divisione dei pesi che comportano i flussi migratori verso l’Europa", ha spiegato il ministro degli Esteri Franco Frattini al termine dei lavori. Sulla stessa linea il documento finale della riunione che, pur essendo informale, sarà presentato alla prossima presidenza di turno ceca dell’Unione europea: "Il Mediterraneo rappresenta un test fondamentale della volontà e della capacità dell’Unione europea di sviluppare una vera politica comune per fronteggiare l’immigrazione clandestina e bisogna ottenere risultati concreti anche attraverso un meccanismo di condivisioni di pesi e responsabilità " tra il Nord e il Sud dell’Europa, si legge nelle conclusioni. Grande attenzione dei dieci Paesi Mediterranei all’integrazione europea dei Balcani occidentali che viene incoraggiata e favorita. Più in particolare Frattini si è augurato che la Croazia concluda "velocemente" il suo negoziato di adesione, auspicabilmente entro il 2010. E che la Serbia si "avvicini di più all’Europa": per questo, ha sottolineato il ministro, è "politicamente indispensabile dare un segnale positivo e forte a Belgrado". Infine la sicurezza energetica, ultimo grande filone delle discussioni di Taormina. I dieci hanno confermato la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e chiedono "maggiori finanziamenti europei" per la creazione di nuove infrastrutture energetiche per l’anello mediterraneo.(ANSA).
IMMIGRAZIONE: FRATTINI; PROBLEMA UE,TUTTI PAGHINO COSTI
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