(ANSA) – PALERMO, 27 MAG – I 27 clandestini soccorsi ieri sera a largo delle coste libiche dalla nave Orione della Marina Militare, non sarebbero rimasti per 24 ore ma per ben tre giorni aggrappati alle gabbie per l’allevamento dei tonni trainate dal rimorchiatore maltese Budafel. E’ quanto emerge dai loro racconti, raccolti nel centro di prima accoglienza di Lampedusa. Gli immigrati, in gran parte provenienti da Ghana, Nigeria e Camerun, ma anche dal Sudan, dalla Costa D’Avorio e dal Togo, hanno ricostruito nei dettagli la loro odissea, cominciata nove giorni prima dal porto libico di Al Zwara. Nel corso della traversata, ostacolata dal mare grosso e dal motore in avaria, avrebbero incontrato due pescherecci: il primo avrebbe tentato senza successo di soccorrerli, il secondo avrebbe invece respinto il loro assalto disperato proseguendo la navigazione. Quando, dopo sei giorni, hanno avvistato il rimorchiatore che trainava le gabbie hanno cercato di ‘agganciare’ i cavi, ma la barca si sarebbe rovesciata. A questo punto sono riusciti a raggiungere a nuoto le passerelle che circondano le gabbie. I naufraghi hanno raccontato che l’equipaggio del rimorchiatore ha dato loro acqua e frutta solo il primo giorno. Sempre nella stesa giornata i 27 extracomunitari sulle gabbie sarebbero stati avvistati da un aereo militare, forse maltese, con una striscia bianca e dei cerchi rossi sugli oblò e sulla coda. Ma anche in quel caso nessuno sarebbe intervenuto. (ANSA).
IMMIGRAZIONE: I CLANDESTINI SU GABBIE TONNI PER 3 GIORNI
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