Roma, 6 dicembre 2022 – Venti punti, che a loro volta si poggiano su altri cinque grandi pilastri: è stato strutturato così il nuovo piano d’azione dell’Ue per controllare l’immigrazione. La strategia “stabilisce una serie di misure per rafforzare il sostegno dell’Ue agli Stati membri che devono far fronte a una maggiore pressione migratoria lungo le rotte dei Balcani occidentali“, ha infatti spiegato la Commissione europea.
Immigrazione, il piano dell’Unione europea
“I movimenti sono notevolmente aumentati quest’anno a causa di diversi fattori, tra cui le pressioni economiche e l’insicurezza derivanti dai conflitti in corso. Il mancato allineamento del regime di esenzione dal visto con la politica dell’Ue in materia di visti contribuisce anche a un numero crescente di persone che arrivano direttamente per via aerea nei Paesi dei Balcani occidentali e proseguono verso l’Ue. Una stretta cooperazione con i nostri partner dei Balcani occidentali è essenziale per affrontare queste sfide migratorie condivise“, si legge inoltre nella presentazione della Commissione europea.
Il piano si reggerà su cinque pilastri: rafforzare la gestione delle frontiere lungo le rotte; attuare procedure di asilo rapide e fornire sostegno alla capacità di accoglienza; la lotta al traffico di migranti; rafforzare la cooperazione in materia di riammissione e rimpatri; conseguire l’allineamento della politica in materia di visti. Nel dettaglio, il primo pilastro punta a rafforzare la gestione delle frontiere lungo l’intera rotta migratoria.
Gli accordi con Albania, Montenegro, Serbia e Macedonia del nord sono già stati conclusi. Grazie a quelli Frontex può dispiegare il corpo permanente della guardia di frontiera e costiera europea per operazioni congiunte nella regione. Inoltre, le operazioni e gli schieramenti congiunti di Frontex saranno rafforzati e nuovi accordi sullo status saranno negoziati rapidamente. “Sosterremo i partner dei Balcani occidentali con l’azione dell’Ue per intensificare i rimpatri nella regione. Rafforzeremo le capacità operative attraverso Frontex e convocando comitaticongiunti di riammissione. Nel 2023 sarà sviluppato un nuovo programma sui rimpatri dalla regione, rafforzando la cooperazione e il coordinamento a livello operativo tra l’Ue, i Balcani occidentali e i Paesi di origine”, hanno fatto sapere.
“I ministri lavorano in modo collaborativo. Potremo avere gli atti legislativi nel corso della presidenza svedese. E al Consiglio ci aspettiamo che venga sostenuta la parte sulla solidarietà“, ha infine commentato la Commissaria agli Affari interni Ylva Johansson.
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