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IMMIGRAZIONE: OLANDA, PARLAMENTO FRENA APERTURA A EST EUROPA

BRUXELLES
(ANSA) – BRUXELLES, 28 GIU – La maggioranza del Parlamento olandese è contraria all’apertura delle frontiere ai lavoratori che arrivano da Romania e Bulgaria. Il ministro degli Affari sociali Piet-Hein Donner intende aprire le porte a lavoratori romeni e bulgari dal primo gennaio 2009, vista la mancanza di manodopera nel Paese. Contrari invece i parlamentari, compresi quelli dei due principali partiti di maggioranza di governo, i democristiani e i laburisti, secondo i quali vanno prima risolti i problemi con i lavoratori polacchi. Secondo i conservatori, le stime del numero dei polacchi che avrebbero dovuto arrivare in Olanda per motivi di lavoro erano di 15.000, mentre la cifra reale sarebbe di 120 mila immigrati polacchi in tutto il Paese con conseguenti seri problemi. Per questo, a loro avviso, bisognerebbe attendere altri tre anni prima di consentire a romeni e bulgari l’ingresso nel Paese per motivi di lavoro. Anche i socialisti, scrivono i media olandesi, criticano il ministro accusato di "non aver preso il caso sul serio e di vivere in un mondo di sogni". E le amministrazioni comunali olandesi, che devono assicurare le abitazioni per i nuovi arrivati, sostengono che il governo continua a sottostimare la situazione e per questo le frontiere dovrebbero restare chiuse. Oggi romeni e bulgari, prima di entrare in Olanda, hanno bisogno di un permesso di lavoro ed i consigli comunali preferiscono che questa situazione resti immutata. Solo nel 2008 gli ispettori avrebbero scoperto 170 case occupate illegalmente da lavoratori dell’est Europa. (ANSA).
PUC/

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